Mi sono molto speso nel controbattere le argomentazioni dei contrari ai vaccini anticovid, e resto convinto che, dal punto di vista razionale e dell’oggettività dei fatti, non abbiano senso.
Aver discusso con i “novax covid” mi ha permesso di conoscerli meglio e di formarmi su di loro la seguente opinione: nella maggioranza dei casi, essi sono parenti stretti dei fobici del volo, quelli che non si imbarcheranno mai su un aeroplano per invincibile terrore di precipitare, salvo poi salire senza problemi su un treno, o su un’automobile pur essendo, in base alle statistiche, mezzi di trasporto più pericolosi.
L’avversione ai vaccini anticovid, insomma, è puramente istintiva, non logica, ma proprio per questo particolarmente difficile, se non impossibile, da sradicare. Essa – anche se si sente spesso dire “non sono contrario ai vaccini, ma voglio scegliere io se assumerli” oppure “sono favorevole ai vaccini ma non a questi specifici”– si nutre del pregiudizio che riguarda i vaccini in generale: perché, se sono sano, devo sottopormi al rischio di introdurre nel mio corpo con una sostanza estranea?
Nel trattare con i “novax covid” tutto si complica in quanto questi ultimi -un po’ perché non vogliono ammettere, neppure a sé stessi, la propria irrazionale fobia, un po’ perché si rendono conto di non poterla opporre puramente e semplicemente agli inattaccabili argomenti a favore della vaccinazione – sono alla continua ricerca di pretesti pseudoscientifici o pseudoideologici.
Fatta questa premessa a scanso di equivoci, devo tuttavia ammettere che i “novax covid” hanno una forte ragione dalla loro parte, che stenta ad emergere proprio per la riluttanza a confessare il loro atavico timore dell’ignoto.
Si possono legittimamente forzare esseri umani fatti di sentimenti, come tutti noi siamo, a comportamenti emotivamente sgradevoli o addirittura indigesti? Tornando al paragone con i fobici del volo, sarebbe accettabile costringere uno di loro a salire su un aereo?
Il problema è serio, in quanto la risposta, in prima battuta, non può che essere negativa per un doveroso rispetto della dignità individuale che sicuramente si ritrova nella nostra Carta Costituzionale e prima ancora nei valori fondanti di una società che si professa a misura d’uomo.
Naturalmente, bisogna precisare che, con riguardo al vaccino, qualsiasi tipo di vaccino, una costrizione fisica ad assumerlo sarebbe del tutto inaccettabile. Stiamo parlando, insomma, della legittimità di sanzioni a carico di chi vi si rifiuta, come quelle, personali ed economiche, che dopo gli ultimi provvedimenti governativi colpiscono gli over 50 che non si vaccinano e/o muniscono di “green pass” rafforzato.
Non c’è dubbio che, in presenza di una grave emergenza sanitaria, e in stretta funzione di questa, una simile oggettiva vessazione nei confronti di chi ha una ripulsa viscerale, ma umanamente legittima, per la vaccinazione, può essere considerata un male necessario.
Con un’avvertenza implicita: poiché stiamo rendendo la vita difficile a chi – sbagliando, certo, ma non possiamo pretendere che cambi a comando la propria natura – non vuole salire sugli aerei, il sacrificio che gli infliggiamo deve essere limitato nel tempo e nelle conseguenze.
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