“Per protesta contro il caro energia alcuni sindaci spengono le luci non necessarie. Se non erano necessarie magari si potevano spegnere prima (vedi mia spending review del 2014). Da allora avremmo risparmiato un po’ di miliardi…”
Così postò via social, nei giorni scorsi, l’economista – interista cremonese Carlo Cottarelli, in occasione della giornata energetica, con le luci spente di sera per risparmiare e rispettare l’ambiente, lanciata e intrapresa da tanti comuni, giovedì scorso 10 febbraio.
Ebbene, a Cottarelli, sempre via social, prontamente ha replicato la sindachessa, a fine mandato e con ambizioni di fare politica, prossimamente, a Roma o Milano, di Crema Stefania Bonaldi. Ecco il post della Bonaldi: “Caro Professore, questa boutade è buona per prendere i like, forse, ma non certo per dare un contributo ad una causa che vede tutti sulla stessa barca: Comuni, famiglie, imprese.
Siamo a migliaia i primi e le prime cittadine che hanno aderito a questo gesto simbolico, certo, ma che vuole rappresentare un tema reale, che rischia di far saltare i bilanci di tanti dei nostri Comuni, piccoli e grandi, ma anche di metterci nelle condizioni di non poter affiancare le tante situazioni di fragilità che già prima si facevano avanti alle porte dei nostri servizi sociali.
Forse non le è noto, ma sa che già negli anni passati c’erano famiglie e anziani che non accendevano in casa il riscaldamento perché non in grado di pagare la bolletta”?
Così postò la sindachessa di Crema, città in provincia di Cremona, Stefania Bonaldi.
Stefano Mauri