“Avevo firmato per l’Inter. Massimo Moratti mi chiese di cedere Moriero. Io riuscii a venderlo al Middlesbrough, poi però Moratti si rimangiò l’accordo che aveva con me rinnovandogli il contratto. E da momento pensai che non ci erano le condizioni per lavorare con i nerazzurri. Ma ho ancora quel contratto ben conservato”.
Così, via Facebook: post squarciante, illuminante, nei giorni scorsi (appunto) postò Luciano Moggi, calciofilo capace, opinionista e, soprattutto, ex vincente, appassionato, bravo, preparato, direttore generale di una bella, unica, irripetibile Juventus che fu.
Ah … è sempre utile, indicativo, prezioso guardare indietro, alle cose che furono poiché “Calciopoli” rappresenta una ferita tuttora aperta, uno spaccato datato (2006), ma che forse andrebbe ripreso e analizzato a mente fredda, con calma.
Moggi ha poi parlato di cose juventine a “Cose di Calcio”
,regalando perle di saggezza calcistica a Radio Bianconera, commentando le sensazioni che ha regalato la nuova Juventus, trascinata da Dušan Vlahović. Ecco il Luciano pensiero:“La Juve non è cambiata con Vlahović. Ha trovato un uomo che sa stare in area di rigore, però non facciamo castelli in aria per adesso. La Juventus sta lottando per il quarto posto e non è facile. L’Atalanta è quinta in classifica, ma ha una partita in meno e questo potrebbe essere un problema insuperabile da parte della squadra, perché questa non è che con un giocatore si perfeziona. La Juventus si è fortificata con un giocatore: dopodiché, a giugno, diventerà competitiva. Adesso, però, bisogna avere un po’ di pazienza“.
Stefano Mauri