Emma Marrone, artista completa: tiene la scena e le telecamere alla grandissima, detto fuori dai denti, all’Ariston ha spaccato, spacca e spaccherà. E la sua Hit sanremese, andrà forte soprattutto da domenica 6 febbraio. Scommettiamo? Si è messa in gioco con “Ogni volta è così”, brano non facile, fuori dai suoi schemi, meravigliosamente pop e coraggioso. E il rischio è valso il giuoco: Emma, appassionatamente nazionalpopolare, sì … sa stupire, emozionare e lasciare il segno sempre.
“Ogni volta è così, siamo sante o puttane. E non vuoi restare qui e neanche scappare”. Canta, cantava e canterà (sino a sabato sera) così Emma, sul palco del Teatro Ariston a Sanremo 2022. E mentre cantava in gara, ecco ha alzato le mani davanti al microfono, facendo il gesto femminista.
Un modo per ribadire ancora una volta il suo essere dalla parte delle donne, supportando la causa di genere. Il testo del brano che porta a Sanremo, come ha raccontato lei stessa del resto, parla di relazioni complesse: “Io mi rivolgo alle donne, ma è un messaggio per tutti”.
Il gesto delle mani giunte a formare un triangolo, che richiama la vagina, è diventato popolare negli anni Settanta, nel corso delle proteste per la parità tra i sessi e i diritti delle donne. Ma è stato anche usato per indicare la liberazione dell’organo sessuale femminile dalla gabbia legata al concetto di riproduzione umana e per indicare la caduta dei tabù sul piacere femminile.
Sempre secondo il Corriere della Sera, c’è poi anche un’altra ipotesi: Emma potrebbe aver voluto unire il desiderio di mandare un messaggio alle donne e al pubblico a casa a quello di far fare punti al FantaSanremo, il gioco che ha ormai conquistato il palco dell’Ariston, facendo gridare agli artisti parole e frasi per far guadagnare punti a chi li ha scelti nella propria FantaSquadra.
Azzeccatissima poi la scelta di farsi accompagnare, sul palco dell’Ariston dalla maestra Francesca Michielin, sua collega e grande amica, alla direzione (passionale, impaccabile, ispirata) dell’orchestra. Al termine dell’esibizione le due si sono sciolte in un bellissimo e sincero abbraccio, emozionante.
“Si torna a Sanremo. Ma questa è una nuova prima volta in riviera: dirigerò l’orchestra per Emma Marrone! È qualcosa di mega emozionante perché ho seguito la carriera di Emma fin dal suo primo provino, pochi mesi prima di affrontare il mio. E la adoro per essere un’artista diretta e senza retropensieri. Sono onorata di confrontarmi con un’orchestra di grandi maestri e di vivere il festival da un’altra prospettiva, orchestrando, imparando, vivendo con i musicisti la dinamica e l’interpretazione di un pezzo che vi farà commuovere”.
Così postava, giorni fa, la Michielin sul suo profilo Instagram.
Ragioni affettive a parte, il motivo per cui Francesca Michielin, attirando su di sé invidie, attenzioni, cattiverie e critiche ingenerose, giustamente (e meritatamente) ha potuto dirigere l’orchestra è legato al percorso che sta concludendo al conservatorio. Chapeau ad Emma e Francesca: belle, curiose, appassionate, brave, preparate, avanguardiste, artiste e, soprattutto, emozionanti, emozionate, “Donne del Fare”.
Stefano Mauri