Economysocietà

Gianni Silva, imprenditore – esteta scrive al suo sindaco: “Faccio lo slalom tra le prostitute per andare al lavoro”

Succede a Pandino, in provincia di Cremona, nella Bassa Lombardia industriale che lavora

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Titolare e creative designer di Silva Design & Arredamenti di Pandino, attività storica certificata da Regione Lombardia, Gianni Silva è soprattutto una persona libera, intelligente, senza peli sulla lingua, acuta, stimolante e squarciante. Vive e lavora per e tra la bellezza, l’imprenditore – esteta pandinese: per questo forse, oggi che la pandemia per il maledetto Coronavirus e l’annessa crisi economica ci hanno abbruttito assai, Gianni Silva, visionario e filosofo della vita, leone in gabbia, soffre parecchio e ha una voglia matta di farsi a sentire per provare a cambiare questo mondo che gira al contrario. Ebbene, nei giorni scorsi, dato che da anni, per andare a lavorare nel suo quartier generale, alla periferia di Pandino (paese in provincia di Cremona), in una zona artigianale – industriale (un pochino dimenticata da chi dovrebbe tutelarla?), suo malgrado deve fare lo slalom tra le prostitute (e gli “avanzi” di tale attività) in servizio, via Facebook, per farsi sentire, per lanciare l’ennesima provocazione e smuovere le acque stagnanti, Gianni Silva, rivolgendosi al suo primo cittadino Piergiacomo Bonaventi, amareggiato, stanco e deluso, ha postato quanto segue:

“Chiedo al sindaco di Pandino di dimostrare civiltà ed umanità. Magnaccia e sfruttatori espongono donne costrette alla prostituzione esponendole in luoghi urbanizzati, posti che il comune prende in cura per motivi civili e seri, per rispetto e decoro della cittadinanza. E’ vergognoso, schifoso, incivile e disumano lasciare a che a due gradi sottozero, nella nebbia si svolga il commercio di sesso spiccio da decenni. A Pandino è così: su un’aiuola all’incrocio di via Guido Rossa, tra accessi in aziende locali e su varie deviazioni sparse di strade, frequentate, nella zona industriale pandinese del “Bertolino”, donne di colore vengono sfruttate ogni giorno, ad ogni stagione, da moltissimo tempo. Perché… permettere, ignorare, tollerare questo mercimonio di sesso, in un posto dove tanti lavorano in modo onesto?” 

Così provocò e postò Gianni Silva, libero pensatore e persona del Fare intelligente.  

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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