I cacciatori di teste sono tornati. In Mozambico le prede sono le persone senza capelli: per qualche strana ragione da qualche anno si è diffusa la superstizione che nei loro crani ci sia l’oro. Mentre in Malawi e in Tanzania…
I cacciatori di teste sono tornati. In Mozambico. Uccidono i calvi, li decapitano e vendono i crani a facoltosi clienti convinti che dentro ci sia l’oro. A sostenerlo sono le forze dell’ordine locali, dopo il ritrovamento di una testa destinata ad un ricco cliente del Mali, ma poi abbandonata.
La notizia la riporta il quotidiano Libero. Ma accade dal 2017. O almeno è da allora che la polizia investiga. In una terra pregna di superstizioni nel giugno di quell’anno di contarono cinque delitti ai danni di persone senza capelli. Arrestarono due ventenni nel centro del Milange e venne fuori quest’incredibile superstizione.
Il comandante della polizia della pronvincia dello Zambezia si disse certo: «La convinzione è che la testa di un uomo calvo contenga oro, perché c’è l’idea che se non ha capelli è ricco».
Le vittime erano tutte di mezza età.
Ma non è questa l’unica bizzarra e orrenda credenza che circola nel nuovo millennio: in Tanzania e in Malawi sono convinti che altre parti del corpo umano possano portare fortuna e amore se trasformati in amuleti e pozioni. A far circolare la voce gli stregoni locali, capaci così di far sparire cadaveri già utilizzati in alcuni rituali. Riportava all’epoca la rivista Africa: “Secondo un recente rapporto di Amnesty International, in Malawi un bambino albino al mese è ucciso e mutilato da stregoni.”