Sono quindi entrate in vigore le norme dell’Unione Europea che vietano migliaia di sostanze chimiche negli inchiostri colorati dei tatuaggi. Alcuni negozi e centri tatuaggi affermano che così la loro arte perderà gran parte della sua vivacità. La Ue risponde che migliorerà la salute pubblica grazie alle restrizioni più severe sulle sostanze presenti negli inchiostri che possono causare allergie o altre patologie. Lo stallo tra regolamentazione e libertà di espressione artistica ha scatenato un fiume di lamentele e accuse. Titolare di affermati, gettonati, premianti centri per tatuaggi, col cremasco Rock Gian Maria Regazzetti, in arte Gian, patron (tra l’altro è pure capo barman presso la storica discoteca Magika di Bagnolo Cremasco, ndr) del circuito Eleven INK Tattoo, ecco abbiamo scambiato due parole per capire l’aria che tira…
Senti partiamo dalla tua vocazione “Dance”: le discoteche sono ancora chiuse causa la maledetta pandemia che non concede tregua…
Per carità, mi adeguo alle decisioni prese, ma non le condivido. Alla Magika per fare un esempio, tutto era nella norma e tracciato: dagli ingressi, limitati e con Green Pass controllati, alle mascherine, poi all’improvviso, senza preavviso hanno deciso di richiudere le discoteche. Mentre in certi bar e ristoranti, beati loro, perché non voglio fare la guerra a nessuno, il 31 dicembre si è festeggiato con la musica e… magari ballando un pochino.
E da oggi cosa cambia per il mondo dei tatuaggi?
E’ sbagliato dire che il tatuaggio a colori è sparito, sbagliatissimo. L’Unione Europea ha deciso di abolire le tipologie di coloranti in uso, consentito e lecito, sino allo scorso 4 gennaio. Ora ne utilizzeremo di altri, modificando la nostra arte lavorativa, resta solo da capire come si comporterà il tatuaggio nel tempo. Ma le aziende sono al lavoro da mesi, e appunto i nuovi colori consentiti stanno arrivando e sono o saranno, nel brevissimo tempo, pronti all’utilizzo.
In Inghilterra e negli altri paesi fuori dalla Ue allora non cambierà nulla?
Esattamente, tali provvedimenti riguardano solo l’Europa, ma fatemi ribadire che noi professionisti, poiché il mondo del tatuaggio rappresenta un buon mercato in costante crescita, nel pieno rispetto delle novità sanitarie e delle norme già in essere, siamo prontissimi a tatuare con e senza colori. E sarebbe bello se i mass media spiegassero al meglio il nuovo modo di creare che ci vede e ci vedrà protagonisti.
Stefano Mauri