Prima del match tra bianconeri e rossoblù, il general manager bianconero, arrivato l’estate scorsa con un ruolo operativo nell’organigramma della Vecchia Signora ha parlato di steretta attualità calcistica.
“L’aumento di capitale c’è stato, stiamo lavorando sulla sostenibilità dei conti e sulla competitività della squadra”. Lo ha detto il dg della Juventus, Maurizio Arrivabene, a Dazn nel pre-partita di Juventus-Cagliari. “L’attaccamento alla maglia da parte di molti giocatori è in misura minore dell’attaccamento che hanno per i loro procuratori”, ha poi detto rispondendo (e toccandola piano) a una domanda sul futuro di Dybala e De Ligt.
“Dybala è il numero 10 della Juve, De Ligt è un grande giocatore, loro devono fare il loro lavoro e noi facciamo il nostro. I rapporti sono sereni, ma loro, come tutti, devono dimostrare attaccamento alla maglia in campo. I rapporti sono assolutamente sereni e quando sarà il momento parleremo anche con loro, come con tutti gli altri”, ha concluso il dirigente juventino.
Mister Massimiliano Allegri dopo il match vinto contro il Cagliari non si è sbilanciato sulle parole di Arrivabene: “Nulla da commentare, De Ligt ha fatto una gara importante, sta crescendo molto, ha fatto una partita ottima sul piano caratteriale. Dybala lo aspettiamo, è un calciatore importante che deve fare gol. L’importante è che tutti stiano bene a fine dicembre, quando ci ritroveremo”.
Allegri ha poi fatto il punto sulla squadra, guardando al calendario: “Nelle ultime partite abbiamo fatto bene, gennaio è un mese importante. Io sarei contento di arrivare a fine febbraio con questo distacco dalle prime. Tra gennaio e febbraio abbiamo tutti gli scontri diretti, poi se li giocheranno tra loro e noi avremo un calendario migliore, quest’anno abbiamo perso con Napoli e Atalanta, tre vittorie e due pareggi. A noi mancano i punti nelle altre partite. A gennaio e febbraio ci saranno gare importanti, da cui sarà importante uscire nel migliore dei modi”.
Ora aspettando la ripresa del campionato e l’inizio del calciomercato di riparazione, la Juventus può tirare il fiato un attimo.
Stefano Mauri