Domenica 21 novembre, in occasione della Giornata Mondiale in ricordo delle vittime della strada, decine di famigliari si ritroveranno a Verona, nella prima città d’Italia che ha dedicato una piazza alla memoria, appunto Piazza delle Vittime Della Strada
A partire dalle 10,30, nella manifestazione promossa da AVISL ONLUS (Associazione Vittime Incidenti Stradali, sul Lavoro e Malasanità), saranno tantissimi a deporre un fiore e un lumino alla base dell’insegna in ricordo dei defunti.
Ma sarà anche l’occasione per protestare contro il nuovo codice della strada, che non ha portato a sostanziali differenze nella prevenzione degli incidenti. Spiega infatti l’avvocato Domenico Musicco, presidente di AVISL ONLUS: «Per anni ci siamo battuti, spesso in solitudine, per l’introduzione del reato di omicidio stradale in Italia, un deterrente che ha portato un calo dei sinistri e del fenomeno della pirateria e a pene più certe. Purtroppo il nuovo codice della strada si è rivelato un’occasione persa: si è pensato più ad inasprire le sanzioni amministrative che a dare una vera svolta.
La gran parte degli incidenti mortali è infatti oggi dovuta alla distrazione dovuta alla guida con il cellulare, ma questa non viene tuttora considerata un’aggravante nei casi di omicidio e lesioni stradali. Aumentare le multe non serve a nulla, soprattutto in assenza di controlli da parte delle forze dell’ordine: da noi i controlli sul tasso alcolemico sono un milione l’anno, in Paesi come Germania, Inghilterra e Francia si superano i dieci milioni.
E i controlli sull’uso dello smartphone alla guida sono fermi a circa 35000 annui. Siamo così lontani anni luce dalla “mortalità zero”, che pure è possibile raggiungere con l’educazione stradale, la prevenzione e una politica sulla sicurezza, come accade in Norvegia».