Dopo la mancata qualificazione diretta al Mondiale 2022, il commissario tecnico Roberto Mancini così ha parlato, anche, col sito della Rosea (La Gazzetta dello Sport) Gazzetta.it:
“Pensavamo di essere già qualificati ai Mondiali, ma bisogna saper accettare il verdetto del campo anche quando è negativo. Abbiamo ancora delle possibilità e ce le giocheremo, se doveva esserci un momento negativo, meglio adesso che a marzo o poi al Mondiale. Comunque se noi arriviamo a marzo e siamo senza infortunati, possiamo incontrare chiunque”.
Ora dato al “Mancio” ciò che è di Mancini, una considerazione a questo punto della notte è indicativa, ed è la seguente: nello scorso mese di luglio, la nazionale azzurra, priva di fuoriclasse e bomber di razza, meritatamente, pur senza essere la rappresentativa più forte in assoluto si è diplomata Campione d’Europa facendoci sognare ed emozionare.
E Mancini, in questa impresa che rimarrà storica ci ha messo tanto del suo, per questo ora merita fiducia e scendere dal suo carro suonerebbe ingeneroso e stonato.
I playoff che valgono la Coppa del Mondo che verrà si giocheranno a marzo, il tempo per recuperare energie, calciatori oggi infortunati (Spinazzola) o fuori fase e sperimentare nuovi talenti (Lucca e Fagioli?) c’è tutto, quindi testa bassa e leggera e avanti tutta, nonostante tutto e tutti. Ah … se Jorginho (irriconoscibile rispetto al playmaker da Pallone d’Oro di qualche settimana fa) poi non avesse fallito due rigori con la Svizzera, la storia attuale sarebbe tutta e fortemente diversa. Ma coi se e coi ma non si va da nessuna parte.
Stefano Mauri