Il 19 marzo 2020 la televisione diffuse le immagini di una colonna di camion militari intervenuta d’urgenza per caricare l’eccesso di bare che aveva mandato al collasso i servizi cimiteriali di Bergamo.
Fu uno shock per tutti, documentando con evidenza visiva gli effetti devastanti della pandemia.
Ciononostante, non si sono mai sopite le voci di coloro che negano l’esistenza, o quantomeno la reale pericolosità, del contagio da Sars cov 2.
Secondo molti di costoro quella sfilata di camion sarebbe una messinscena cinematografica, un po’ come quella che si sostiene esser stata allestita dalla Nasa per gli sbarchi americani sulla Luna.
Dopotutto nessuno ha potuto controllare se dentro gli automezzi c’erano effettivamente casse da morto contenenti cadaveri, no?
Poi, è arrivato questo rapporto Istat, di cui abbiamo parlato in un post del 1 settembre.
I dati sui decessi del 2020 mostrano che l’epidemia ha prodotto rispetto agli anni precedenti un picco anomalo di 100.000 morti, pari al 15 % in più.
Si tratta della mortalità totale , il che pone definitivamente fine ad un’altra polemica sollevata dai “negazionisti”, quella secondo cui la maggioranza dei decessi durante la pandemia sarebbero avvenuti non “per” il covid, ma “con” il covid, ovvero riguarderebbero persone che sarebbero comunque morte a causa di serie patologie preesistenti.
Non è così poiché le statistiche attestano che, quando il covid non c’era, la gente moriva molto di meno.
Da quando è iniziata la campagna vaccinale, partita il 27 dicembre 2020, è diventata diffusa e insistente, con una crescita esponenziale dei toni dopo l’istituzione del c.d greenpass, un’altra polemica, quella secondo cui i vaccini anticovid sarebbero così pericolosi per la salute da aver provocato un’ondata di morti per reazione avversa.
Viene spontaneo notare che, se questo aumento della mortalità fosse effettivo si sarebbe dovuto verificare un episodio analogo a quello avvenuto a Bergamo il 19 marzo 2029.
Può tuttavia darsi che questa anomalia moria per vaccino sia più uniformemente distribuita sul territorio nazionale e, per questo, non abbia messo in crisi i servizi funerari di nessuna località in particolare. Dopotutto la provincia di Bergamo è stata colpita dal covid più duramente e intensamente delle altre.
C’è però un problema: l’Agenzia Italiana del Farmaco ( vedi ultimo rapporto), incaricata di raccogliere le segnalazioni di effetti indesiderati riguardo a tutti i farmaci, attesta che i casi segnalati di morti per reazione avversa da vaccino anticovid sono statisticamente del tutto marginali, meno dello 0,5 per cento.
Così la polemica si è riaccesa incentrandosi sulla presunta scarsa credibilità delle segnalazioni di reazioni avverse.
Secondo i novax la gran parte dei decessi rimarrebbe invisibile perché non segnalata o nascosta maliziosamente. A riprova della loro tesi, fanno da puntigliosa cassa di risonanza ai molti casi di morti improvvise post vaccinazione segnalati dai giornali in tutta Italia.
Tuttavia, secondo i dati dell’Istituto Superiore della Sanità ( vedi anche questo articolo del Messaggero) questa causa di morte, decesso repentino di soggetti in buona salute apparente, si verificava , da ben prima che i vaccini anticovid venissero introdotti, in non meno di 50.000 casi annui.
136 al giorno.
Per confermare la moria da vaccino bisognerebbe che, da quando è iniziata la campagna vaccinale, risultassero decedute di morte improvvisa più di 136 persone al giorno.
In realtà, i dati Istat sulla mortalità totale nei primi sei mesi del 2021, già disponibili qui, permettono di fare un calcolo molto più semplice e più risolutivo sulla falsariga di quello svolto per quando riguarda la mortalità da covid.
Se una strage per reazioni avverse da vaccino contro il covid 19 fosse in atto, nei primi sei mesi del 2021 ( anno in cui vaccina) dovrebbe risultare un incremento nel numero di decessi in confronto allo stesso periodo del 2020 (anno in cui NON si è vaccinato).
Questi due periodi, a parte la vaccinazione, sono evidentemente omogenei. In particolare, lo sono dal punto di vista della pandemia; anzi, il primo semestre del 2021 con i suoi 55.324 morti di covid, è stato più nefasto del primo semestre 2020, che ne ha contati “solo” 37.767. Come è noto, infatti, la “seconda ondata” della pandemia, iniziata nell’autunno del 2020 e continuata nel 2021, ha avuto un impatto peggiore della “prima ondata”, iniziata nel febbraio dello stesso anno e terminata in estate.
Ebbene: i decessi totali registrati nei primi sei mesi del 2020 sono 378.428; quelli registrati nei primi sei mesi del 2021 365.366.
3,5% in meno.
In coincidenza con la vaccinazione, quindi, ben lungi dall’essersi verificato un picco di mortalità, balza agli occhi un decremento della stessa.
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