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Chi mancherà di più allo Stadium della Juve: CR7 o la bella fidanzata Georgina?

Per il calciofilo Luciano Moggi la Juventus, coi conti da controllare, tornerà competitiva da 3 anni

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“La Juventus? Mentre prima andava a Napoli con la voglia di vincere, adesso deve andare col pensiero di non perdere”.

Ha parlato così, a TuttoMercatoWeb.com, l’ex direttore generale (che tempi vincenti e sostenibili i suoi) della Juventus, Luciano Moggi: “Cosa succede alla squadra bianconera? In questo momento ha voglia di riorganizzarsi con i giovani di qualità. Ci vorrà qualche anno, ma tra una stagione o due la Juve tornerà competitiva. Quando hai già in casa Chiesa, Kulusevski o Locatelli puoi contare su di loro in modo importante”.

Intanto, scrive il giornalista Marco Iaria per Gazzetta.it sarebbe in arrivo il quarto bilancio di fila in rosso, per la Juve: dopo il tris di utili tra il 2014 e il 2017 sono arrivati infatti il -19 milioni del 2017-18, il -40 del 2018-19, il -90 del 2019-20, e … appunto il passivo dell’ultimo anno che verrà ufficializzato a breve.Nel frattempo, per superare la nottata, il Cda presieduto da Andrea Agnelli ha già dato l’ok a un aumento di capitale da 400 milioni da realizzarsi entro la fine del 2021: l’azionista Exor ha manifestato il suo impegno a sottoscrivere la sua quota di competenza anticipando 75 milioni in conto capitale. Il secondo intervento dei soci, dopo i 300 milioni versati a cavallo tra il 2019 e il 2020, metterà in sicurezza i conti e supporterà il club nel piano quinquennale con vista sul 2024, rivisitato in virtù del nuovo scenario: taglio dei costi (Ronaldo in primis) e investimenti sui giovani con l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene supercommissario.

Mah … dati alla mano, soprattutto emergono due considerazioni: più che Cr7, per carità grandissimo attaccante, ma solista letale agli equilibri societari e tattici, alla Vecchia Signora, o meglio … al pubblico che sta tornando allo Stadium (ossigeno per il morale e la casse sociali) mancherà forse la meravigliosa compagna dell’asso portoghese Georgina Rodriguez, no?

Decisivo, ma non troppo sul campo: in Italia i bianconeri hanno vinto, con rispetto parlando, pure con Borriello, nell’affaire (insostenibile alla lunga) Cristiano Ronaldo (ha lasciato l’Italia e Torino in fretta e furia con poco stile), indubbiamente, ecco … c’aveva visto giusto l’ex General Manager juventino Beppe Marotta, colui il quale, pagando appunto con l’allontanamento per le sue opinioni non allineate all’ex triade Agnelli&Paratici&Nedved, aveva suggerito alla società, la poco scarsa convenienza pratica e finanziaria che avrebbe comportato l’ingaggio, (voluto, ispirato dal superprocuratore Mendes e dall’ex direttore sportivo Paratici) di Ronaldo.

Ah … chissà se Marotta, oggi Deus Ex Machina prezioso per l’Inter, avrebbe ceduto Spinazzola alla Roma, acquistato De Ligt e rilevato, ma per cederlo subito all’Atalanta, il difensore Romero, operazioni queste firmate da Fabio Paratici? Mah…

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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