L’avvocato Domenico Musicco, consulente legale di Avisl Onlus, commenta l’incendio che ha devastato il grattacielo milanese: “Quale che sia l’esito dell’inchiesta penale, appare di tutta evidenza che i residenti debbano essere risarciti sotto il profilo civile per i danni, materiali e morali, al di là di eventuali polizze assicurative stipulate”
Sono settanta i residenti del grattacielo di Milano andato in fiamme, nel pomeriggio di domenica 29 agosto, per le fiamme divampate al quindicesimo piano e con cause ancora da accertare. Sul caso è stato aperto un fascicolo in Procura per disastro colposo.
L’avvocato Domenico Musicco, presidente di AVISL (Associazione Vittime Incidenti Stradali, sul Lavoro e Malasanità) commenta: «Non è ammissibile che un edificio di così recente costruzione si sia trasformato in un rogo in una manciata di minuti. Quale che sia l’esito dell’inchiesta penale, appare di tutta evidenza che i residenti debbano essere risarciti sotto il profilo civile per i danni, materiali e morali, al di là di eventuali polizze assicurative stipulate. Perchè ciò che è accaduto documenta da solo l’alta infiammabilità dei materiali usati per la costruzione. Pare poi, dai primi accertamenti, che l’impianto antincendio non abbia funzionato correttamente. Anche l’ipotesi che la causa del rogo possa essere individuata un cortocircuito non sposta il problema: i cosiddetti salvavita, in particolare in costruzioni nuove, non avrebbero dovuto consentire il divampare di fiamme. Ritengo che si possa procedere con una class action per il risarcimento del danno».