Insomma è più che mai la Juventus di mister Massimiliano Allegri questa, lui che prima di tornare, supportato indirettamente dal presidente Andrea Agnelli e direttamente da John Elkann aveva chiesto, e ottenuto, la “testa”, calcisticamente parlando, dell’ex direttore sportivo Fabio Paratici (si è un po’ perso dopo il divorzio da Marotta, ma resta un ottimo Talent Scout) e di Cristiano Ronaldo approdato, clamorosamente ma non troppo, al Manchester United.
Arriverà pure l’ex pupillo di Allegri: il giovane attaccante Moise Kean. Mentre per quanto riguarda eventuali colpacci dell’ultima ora, senza perdere di vista la parola sostenibilità, occhio alle opzioni Witsel , Pjanic, Tolisso, Martial, Hazard e Aubameyang.
Ah, così, in conferenza stampa, il coach manager Max Allegri, prima voce ufficiale bianconera a parlare dell’illustre addio, aveva commentato la partenza di Cr7.
“Non sono deluso dal comportamento di Cristiano, ha fatto la sua scelta. Le cose passano, alla Juve sono passati Sivori, Platini, Del Piero, Zidane, Buffon. Grandissimi campioni, è una legge di vita: rimane la Juventus che è la cosa più importante e la base per ottenere risultati. È stato qui tre anni, ha dato il suo apporto, ora va via e la vita va avanti, come è normale che sia. Sabato scorso gli ho detto che a Udine sarebbe andato in panchina, lui mi ha detto che sarebbe rimasto. Poi c’è il mercato, è cambiata la situazione e va accettata: alla Juve devono rimanere i giocatori che hanno piacere di rimanere. È tutto semplice: abbiamo un bel girone di Champions da superare e tante cose da fare con una squadra che deve pensare solo a migliorare”.
Stefano Mauri