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Due papere clamorose del portiere fermano sul pareggio la Juve al debutto in campionato

E il figlio dell'ex trainer Pirlo, via social prima attacca, poi rimuove il post polemico assai

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Più che la Juventus del cosiddetto “Allegri Bis”, quella che domenica scorsa ha pareggiato a Udine con l’Udinese, mah è sembrata un vecchio mix tra il peggio della Juve di Sarri e quella del fu coach Pirlo (“Se la Juve si fosse fatta rimontare due gol l’anno scorso, sarebbe stata colpa di una sola persona. Che quest’anno non c’è”: questo il post, poi rimosso, postato a difesa del padre, da Nicolò Pirlo via social, ndr). Detto questo tuttavia è doveroso sottolineare che, senza le due papere di Szczesny (ah … che malinconia pensare a Donnarumma passato al Psg a chilometro zero) saremmo qui a festeggiare i primi tre meritati punti bianconeri e poi, siamo solo all’inizio, quindi non è il tempo di azzardare sentenze, no?

Indubbiamente dovrà allenare e lavorare sodo Massimiliano Allegri per trovare la quadra, con quelle immagini di Cr7 in panchina che hanno fatto il giro del mondo, anche perché un debutto senza Ronaldo titolare (al netto degli infortuni) non si registrava dal 2003 nel primo anno con la maglia del Manchester United.

“Ci sono tante partite e c’è bisogno di gestire tutti. Lo metto in panchina per farlo riposare – ha risposto il tecnico bianconero quando gli è stato chiesto se Ronaldo verrà gestito in maniera differente rispetto agli anni scorsi – perché può essere determinante lo stesso in mezz’ora: è un valore aggiunto e i suoi gol a noi servono”. Sul trono, però, adesso non c’è piùl’attaccante portoghese, anzi il suo supermanager Mendes l’ha invano offerto, qua e là, ma difficilmente lascerà Torino adesso e … beh a margine di tutto, l’affaire andava comunque gestito molto prima, vale a dire appena terminato “Euro 2020”, che adesso c’è poco margine per tentare qualsiasi trattativa, no?

Recuperare al meglio l’oggi insicuro portiere Szczesny o lanciare Perin nella mischia, evitare i cali di tensione, assorbire gli essenziali, pragmatici canoni dell’allegrismo: queste le prime tre fondamentali cosette che devono fare Dybala (nota positiva) e soci. Il resto lo dirà il campionato, fermo restando che dal 2018, quindi dal dopo Marotta, troppe campagne di calciomercato poco convincenti hanno caratterizzato la Vecchia Signora bisognosa di un bel lifting e nuovi orizzonti.

 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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