“Chi mi conosce sa quanto sono concentrato sul mio lavoro. Meno chiacchiere e più azione, questo è stato il mio motto guida sin dall’inizio della mia carriera. Tuttavia, alla luce di tutto ciò che è stato detto e scritto di recente, devo esporre la mia posizione.
Più che la mancanza di rispetto per me come uomo e come giocatore, il modo frivolo con cui il mio futuro è coperto dai media è irrispettoso per tutti i club coinvolti in queste voci, così come per i loro giocatori e il loro staff.
La mia storia al Real Madrid è stata scritta. È stata registrato. In parole e numeri, in trofei e titoli, nei record e nei titoli. È nel Museo dello Stadio Bernabeu ed è anche nella mente di ogni tifoso del club. E al di là di ciò che ho ottenuto, ricordo che in quei nove anni ho avuto un rapporto di profondo affetto e rispetto per il “merengue afición”, un affetto e un rispetto che conservo ancora oggi e che custodirò sempre. So che i veri tifosi del Real Madrid continueranno ad avermi nel cuore e io li avrò nel mio.
Oltre a questo episodio più recente in Spagna, ci sono state frequenti notizie e storie che mi associavano a un certo numero di club in molti campionati diversi, senza che nessuno si fosse mai preoccupato di cercare di scoprire la verità.
Sto rompendo il mio silenzio ora per dire che non posso permettere alle persone di continuare a giocare con il mio nome. Rimango concentrato sulla mia carriera e sul mio lavoro, impegnato e preparato per tutte le sfide che devo affrontare. Tutto il resto? Tutto il resto è solo chiacchiere”.
Questo l’ermetico comunicato social, pubblicato da Cristiano Ronaldo sulla sua pagina Instagram, nei giorni scorsi. Cosa vuole, voleva e vorrà dire Cr7 attraverso il suo scritto polemico nel quale, tra le altre cose, non nomina la Juventus, il suo attuale club, società che lo paga profumatamente e dalla quale, mah… probabilmente, a questo punto, l’attaccante portoghese se ne vorrebbe andare sul serio.
Stefano Mauri