Grandioso a Spineda, paese cremonese al e di confine tra la Provincia di Cremona e Mantova, laddove, grazie alla Cantina Caleffi (www.cantinacaleffi.it) gestita dai fratelli, agricoltori, sognatori visionari e viticoltori Davide ed Emanuele, che da anni coltivano la storica vigna di famiglia, tutti i venerdì d’agosto, una poetica porzione di vigneto, a partire dalle ore 19 (per l’occasione si registra periodicamente il tutto esaurito per le atmosfere da favola dei Wine Lover Sunset ) si accende di luce, colori, magia, gente e vita per il caratteristico, gettonato e azzeccato “Aperitivo in Vigna”.
Attraverso lavoro, ricerca, amore per la propria terra, passione e lungimiranza, i fratelli” di…vini” di Spineda riescono a realizzare un vino di qualità, prodotto nel rispetto della vite e dei tempi naturali di vinificazione, recuperando il metodo di produzione ancestrale della rifermentazione in bottiglia, filosofia premiante che ha portato nel mondo, da attori protagonisti, i vini, appassionatamente cremonesi, Caleffi. La zona vitata, di origine palustre, sita tra i fiumi Po e Oglio, è denominata Regone: terreni che la volontà e la determinazione dell’uomo hanno strappato ai rovi e alle spine che caratterizza i 2,5 ettari vitati.
E il primo giorno dei fine settimana agostani, giovani (soprattutto) e non, mossi dalla voglia di uscire, stare insieme e conoscere il vino, nel vigneto e in mezzo alla natura si ritrovano degustando ottimi salumi casalaschi e tutta la linea: Malvasia, i rossi fermi Le Regone Cabernet Sauvignon e Le Regone Terra Forte (Ancellotta ), il Ven Negar, il Ven Ros, Le Regone In Fiore (il fantastico terzetto dei Lambruschi naturali e ancestrali secondo Caleffi) e La Grappa.
Opinionista, sommelier, giornalista, scrittore e Blogger, ecco cosa ha scritto tempo fa nel suo Blog enogastronomico “Il vino degli altri”, Andrea Scanzi, grande estimatore dell’enologia secondo i Caleffi:
“Ho già parlato di Cantina Caleffi. L’ho scoperta con Proposta Vini. Sono rimasto colpito dal loro Le Regone ven negar, un Lambrusco rifermentato in bottiglia a maggioranza Ancellotta (da qui il nome, e soprattutto il colore). E’ un Lambrusco ruspante e animale, genere Graziano e Angol d’Amig, entrambi nel modenese. E una simile “animalità”, nel cremonese, erroneamente non me l’aspettavo.
L’azienda, dopo aver letto la recensione e aver visto la diretta Facebook Scanzi Live in cui bevevo il loro vino, ha avuto la bontà di inviarmi un campione dei sei vini. Ho accettato, anche se di solito evito: i vini amo comprarli e i regali mi imbarazzano sempre (non solo i vini). Ma ho molto apprezzato la loro gentilezza. Devo ancora provare i due rossi fermi, mentre ho provato tutti i Lambrusco (tre) oltre al Regone bianco (Malvasia in purezza). Quest’ultimo è delizioso, e io non amo mai particolarmente i vitigni aromatici. Devo però dire che la Malvasia rifermentata che si trova nel parmense (Crocizia, Donati) e appunto nel cremonese, mi risulta sempre gradevolissima. Ed è questo il caso.
Del Regone Vin Negar ho già detto: gran Lambrusco. Il Regone in fiore e il Regone Ven Ros sono entrambi Lambrusco a maggioranza Viadanese. Il primo è un rosato, con un 15% di Salamino e un 5% di Fortana. Piacevole, garbato, da aperitivo o tutto pasto. Il Ven Ros ha un 75% di Viadanese, 20% di Salamino e un 5% di Ancellotta. E’ il fratello educato del Ven Negar ed è pienamente riuscito (anche se il negar mi emoziona di più).
Riassumendo. Vini del cuore: negar e Malvasia. Vini da provare: Rosato e Lambrusco “classico”. Concludendo: avevo il sentore che fosse una bell’azienda e ora ne ho conferma. Bravi!”
Chapeau alla meravigliosa Cantina Caleffi, Eccellenza cremonese e italica da esportazione che coi suoi aperitivi in vigna è riuscita a rendere straordinariamente accogliente e invitante, che pare di vedere il mare, la Bassa Casalasca in agosto.
Stefano Mauri