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“Una vita in musica”: l’altro tempo dell’Angelotto, imprenditore visionario

Angelo Zibetti ha scritto un libro sulle sue leggendarie emozioni tra discoteche, radio e canzoni

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Beh facciamo un gioco: alzi la mano chi non si è mai sintonizzato sulle frequenze radiofoniche di Radio Zeta e, o Disco Radio. Oppure faccia un battito di ciglia chi non ha mai fatto un giro allo Studio Zeta o alla Ruota o al Calypso a Caravaggio o non ha mai sentito almeno parlare dei leggendari locali da ballo di un bel mondo che, purtroppo fu. Ebbene tutte queste emozioni e altre ancora sono arrivate grazie ad Angelo Zibetti detto l’Angelotto, colui il quale, udite, udite… recentemente ha dato alle stampe, mettendo nero su bianco e includendo fotografie e testimonianze dei suoi intensi tempi, la sua meravigliosa vita tra discoteche, canzoni, e radio. Partendo da lontano, per conoscere il personaggio proponiamo alcuni aneddoti che lo riguardano.

Dal quotidiano Il Giorno, del settembre 1998:
Angelo Zibetti, titolare della discoteca “Studio Zeta” di Caravaggio, in
provincia di Bergamo, non dimentica quei giorni. “Battisti ha suonato due
anni per me, nel 1964 e nel 1965, a mesi alterni. Mi ricordo come fosse ieri
il nostro incontro: all’epoca, gestivo, sempre a Caravaggio, la sala da
ballo “La Ruota” e un sabato di maggio era in programma il concerto di Dino
Sarti. Purtroppo la sua orchestra non riuscì ad arrivare in tempo e lui si
dovette esibire con due suonatori recuperati all’ultimo istante. Fu un
fiasco e fummo costretti a cercare un nuovo gruppo per la domenica
pomeriggio e sera. Quella notte stessa, andai al night “Caprice” di Milano
dove suonava il gruppo dei Campioni. il mio amico Roberto Matano, mi spiegò
che da un paio di giorni aveva inserito nel gruppo un nuovo chitarrista, uno
di Latina che aveva sentito suonare una sera. Era Lucio Battisti
che la sera dopo si esibì con i Campioni a Caravaggio. Che tipo era Lucio ?
Sebbene giovanissimo, mi diede l’impressione di essere timido ed introverso,
sempre solo, con quella voce in falsetto. Amava la solitudine, con
atteggiamenti maniacali: a volte, pensavo si trattasse quasi di un orso dato
che per lui esisteva solo la sua chitarra”.
Passiamo agli anni Duemila, precisamente a un giorno di uno strano inizio del mese di maggio 2017, quando l’edizione bergamasca del Corriere della Sera pubblicava quanto segue:

Domenica pomeriggio il mondo del ballo liscio è stato scosso da un fremito. Erano le 15.23 quando l’Angelotto, al secolo Angelo Zibetti, 81enne caravaggino figura di riferimento della musica da ballo, ha detto addio a Radio Zeta. Certo, non era più la Radio Zeta che aveva creato nel 1976 ed insieme alla discoteca Studio Zeta era sinonimo di polke e mazurche.

A fine 2015 l’aveva ceduta con un accordo milionario al Gruppo di Rtl 102.5, il quale aveva annunciato di voler modificarne il carattere alla ricerca di un pubblico più giovane. Una trasformazione che aveva visto la reazione degli aficionados risentiti. L’Angelotto però era rimasto al microfono e ogni giorno faceva più di 50 chilometri per raggiungere gli studi di Cologno Monzese. «La proprietà – commenta – ha deciso che il vecchio stile di Radio Zeta non andava più bene perché premiava un pubblico adulto e invece vuole puntare su musica giovane e una conduzione più brillante. Se il mio stile spensierato e allegro non va più bene, non rimango a fare la bella statuina». «Dalla radio non mi ha chiamato nessuno – continua Zibetti -. Rimane l’amarezza perché pensavo di dare un contributo notevole». E nonostante l’età la pensione potrebbe essere ancora lontana: «È finita un’epoca, potrebbe cominciarne un’altra».

Stefano Dati, fotoreporter di Cassano d’Adda  (sulla sua pagina Facebook può darvi informazioni su dove trovare il volume autobiografico dell’Angelotto, ndr) via social nelle scorse settimana ha invece pubblicato quanto segue…

“Dallo Studio Zeta all’Area Zeta, l’angolo della città di Caravaggio che per molti anni ha ospitato la più grande discoteca della Lombardia continuerà ad essere punto di riferimento per migliaia di persone, anche se con motivazioni diverse. 

Mercoledì 7 luglio é stato inaugurato il supermercato Iperal, una delle tante attività commerciali, e non, previste in quel lotto di terreno da 75mila metri quadri in cui è prevista anche una farmacia e la costruzione di un clinica. Valore aggiunto alla giornata dell’inaugurazione è stata la presentazione del libro dell’Angelotto, all’anagrafe Angelo Zibetti:” La mia vita in musica”. 248 pagine in cui il fondatore di Radio e Studio Zeta si racconta dalle origini del suo ingresso nel mondo delle discoteche con la gestione del Calypso e La Ruota, realtà del divertimento in musica del mondo della notte che hanno dato il via all’impero Zeta in cui trovano posto, non solo la più grande discoteca della Lombardia lo Studio Zeta, due radio con ascolti da record in tutto il nord Italia: Radio Zeta e Discoradio”.

Se volete saperne ancora sul coraggio di osare (Stefano Dati dixit) di Angelo Zibetti, da vedere, leggere e studiare ora non vi rimane altro da fare che sfogliare “Una vita in musica”, storia meravigliosa di un imprenditore italiano.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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