In questo ultimo periodo l’annuncio dell’introduzione del “green pass” vaccinale da parte del governo ha fatto sorgere un’accesa querelle, di cui si trova traccia in tutti i social, tra favorevoli a una vaccinazione di massa e sostenitori della libertà di vaccinarsi o meno.
La seconda fazione sostiene che gli stessi dati diffusi dal sistema sanitario mondiale e italiano dimostrano che non c’è alcun bisogno di estendere ancor di più la vaccinazione. Non solo: questi dati farebbero sorgere seri dubbi sull’efficacia della vaccinazione stessa.
Il dottor Mario Martinetti, specialista in anestesia e dirigente medico di Terapia del dolore a Cure Palliative presso l’ospedale di Sarzana, si è distinto, sui social e su questo blog, per gli interventi equilibrati e puntuali sulle problematiche della pandemia da covid 19. Ricordiamo, in particolare questo post del 26 marzo 2020 e quest’altro dell’11 novembre 2020.
Abbiamo chiesto al dr. Martinetti lumi sull’interpretazione dei dati ufficiali sull’andamento del contagio dopo l’inizio della campagna vaccinale.
È corretto sostenere che contagi, ricoveri e decessi sono attualmente maggiori tra i vaccinati rispetto a chi non ha ricevuto il vaccino?
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha recentemente ha segnalato che quando in una popolazione ci sono molti vaccinati può verificarsi che contagi, ricoveri e decessi possono apparire maggiori tra i vaccinati rispetto a chi non ha ricevuto il vaccino, ma soltanto perché si parte dalla premessa sbagliata di considerare i numeri assoluti, e non le percentuali.
Cioè?
Più aumentano i vaccinati più aumenteranno i seppur rari casi di contagiati e malati anche tra chi è vaccinato, potenzialmente sino a superare in termini assoluti quelli tra la popolazione che non si è vaccinata. Ma considerando i valori percentuali, è evidente quanto siano enormemente più limitati gli effetti del coronavirus tra chi è completamente vaccinato, rispetto a chi ha ricevuto una sola dose o nessuna.
Il vaccino garantisce l’immunità dalla malattia?
Va ricordato che un vaccino non protegge mai tutti gli individui che vengono vaccinati (vale anche per attuali vaccini contro la SarsCov2). Dalle recentissime analisi dell’ISS, sappiamo che i completamente vaccinati sono protetti all’88 per cento dall’infezione, al 94 per cento dal ricovero in ospedale, al 97 per cento dal ricovero in terapia intensiva per sintomi gravi e al 96 per cento dal decesso per COVID-19. Da questo deriva il fatto che tra le persone vaccinate, purtroppo, ci possano comunque essere alcuni casi di infezione, ricovero e decesso. Estremizzando, se l’intera popolazione fosse vaccinata, i casi rilevati sarebbero solo persone vaccinate, ma semplicemente perché non ci sono le persone non vaccinate.
Un’ultima domanda: i vaccinati sono contagiosi? E se sì, lo sono in misura equivalente ai non vaccinati?
I dati attualmente disponibili inducono a ritenere che i vaccinati possono certamente essere contagiosi anche se si può affermare che sia il numero che la capacità di contagiare sia notevolmente ridotta rispetto alla popolazione non vaccinata.
Guarda gli ultimi libri di Rino Casazza – QUI