Facciamo un salto temporale. Siamo nel 1969 quando Daniele Oppi tornato da New York visita la Cascina del Guado e ne rimane affascinato. Di lì a pochissimo la trasforma nel suo Atelier che diventerà il punto di ritrovo e libero riferimento per artisti, critici e operatori culturali, come Erik Gustafsson, De Lima Medeiros, Augustin Espanol Viñas, Franca Lally, Max Capa, Franco Russo, Renzo Sommaruga, Giancarlo Gragnani, Henry Baviera, Oreste Amato, Dino Baranzelli, e tantissimi altri.
La Cascina del Guado continua tutt’oggi a promuovere e a tutelare il ruolo sociale dell’Arte e il lavoro degli artisti. Ha innovato il suo linguaggio e la sua comunicazione e chiama tutti a riflettere sulla cultura e la conoscenza come strumenti di libertà e di unione. La libertà di espressione non può prescindere da un’attività culturale di sedimentazione delle informazioni. Senza riflessione e trasformazione degli input informativi in meme culturali la società civile arresta la propria evoluzione. A dirla semplice siamo pieni di informazioni ma non sappiamo di cosa si tratta, del loro significato in rapporto a noi stessi e al mondo. Bisogna mantenere e allenare la capacità dell’uomo di avere pensieri liberi, autonomi e dialoganti.
Ti raccontiamo il Guado.
Guado Officine Creative e Francesco Oppi, che porta avanti questa storia e questa eredità culturale, ci aspettano oggi ore 17 presso la Cascina del Guado a Robecchio (Mi) per l’inaugurazione della fondazione della nuova associazione La corrente del Guado che ci chiama a promuove e sostenere insieme l’Arte e la Cultura e gli artisti.
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