Ettore Majorana, siciliano, nato nel 1907, per opinione unanime è stato il più geniale scienziato italiano del Novecento, anche se non è riuscito a lasciare una traccia evidente nell’evoluzione della fisica moderna per due motivi: il primo è che il carattere schivo lo portava a non assumersi il merito delle sue eccezionali intuizioni e a disinteressarsi di svilupparle. Il secondo è che dal marzo del 1938 non si sa più nulla di lui. Scomparso, volatilizzato.
Le lettere, contraddittorie, lasciate nei giorni precedenti alla misteriosa sparizione, indicherebbero propositi di suicidio, ma il suo corpo non è mai stato trovato. Di certo, in quei primi tre mesi del 1938 attraversava una profonda crisi personale, che aveva accentuato il suo isolamento.
Andrea Sceresini è stato protagonista, assieme a Giuseppe Borello e Lorenzo Giroffi, di un’avvincente inchiesta giornalistica su questo caso irrisolto, trasferita nel libro “La seconda vita di Majorana”, da cui è stato anche tratto un documentario per Rai Storia.
I tre autori si sono messi sulle tracce dell’enigmatico scienziato in Sudamerica, riuscendo a trovare solide prove della sua presenza in Venezuela (e in Argentina) negli anni Cinquanta. La loro puntuale indagine retrospettiva aiuta anche a chiarire il mistero più affascinante che circonda la figura del fisico siciliano, approfondito in maniera appassionata da Leonardo Sciascia nel famoso libro dedicato alla sua storia “La scomparsa di Majorana”: perché Majorana, a un certo punto della sua vita, avrebbe deciso di tagliare completamente i ponti col passato?
In questa lunga intervista il giallista Rino Casazza intervista Andrea Sceresini, per cercare di dipanare il mistero.
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Svelato il mistero della scomparsa di Ettore Majorana: ecco la sua seconda vita in Venezuela