Salutesocietà

Il dottor Agostino Dossena: “Perché continuare a consigliare come primo farmaco la tachipirina?”

Il medico cremasco, specialista in Anestesia e Rianimazione, torna a postare in materia di virus

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Il dottor Agostino Dossena, medico specialista in Rianimazione e Anestesia, nella fattispecie nelle vesti di Blogger …medico – scientifico appassionato, capace, studioso, preparato e informato (in materia) torna a postare in materia di novità relative alla ricerca applicata alla lotta al maledetto virus.

Uno ampio studio internazionale chiamato REMAP-CAP ha scoperto che i farmaci che bloccano il recettore dell’interleuchina-6 (IL-6) possono ridurre i decessi tra i malati più critici di COVIDFin dall’inizio si era visto come nella famosa tempesta citochinica l’interleuchina 6 svolgesse una parte importante. Lo studio è avvenuto mediante somministrazione di una singola iniezione di un bloccante del recettore dell’interleuchina-6, tocilizumab o sarilumab, che sono dei farmaci monoclonali.Questi sono farmaci di non facile gestione, vanno somministrati in una precisa finestra temporale, insomma di difficile applicazione su vasta scala.A me è sempre sembrato di buon senso usare un inibitore di inteleukina 6 di comune uso (Aulin) fin dagli inizi della malattia, proprio per ridurre la carica infiammatoria, e soprattutto di non senso utilizzare tachipirina che è un analgesico centrale puro senza nessuna attività antinfiammatoria. Come effetto collaterale la tachipirina è antipiretica, ma questo è un effetto posseduto anche dall’Aulin, quindi perché continuare a consigliare come primo farmaco la tachipirina?

 

Così postò sulla sua pagina Facebook e sul suo Blog (agostinodossena.it) il dottor Agostino Dossena.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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