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Cr7 può partire. Alla Juve servono un general manager operativo e un top trainer

E tra i papabili per la panchina occhio alla nomination Simone Inzaghi. Con Tare diesse?

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Allora, detto che perdere un campionato, dopo averne vinti, meritatamente, ben nove di fila, beh può pure capitare, sicuramente c’è modo e modo di perdere.

Purtroppo questa Juventus, a fine ciclo (e … Buffon se ne sta andando per la seconda volta, ma poi perché è tornato?), da rifondare, con Cristiano Ronaldo felice solo per aver visitato lo stabilimento Ferrari di Maranello, per curiosità e shopping, desideroso di cambiare aria (lo United lo ripiglierebbe?), a serio rischio di rimanere fuori dalla Champions League, sì… sta perdendo male.

Cosa serve alla Juve per ripartire? Un general manager alla Bebbe Marotta che fu, vale a dire una persona che detti la linea comunicativa del club, che faccia da parafulmine alla squadra e supervisioni l’operato di Fabio Paratici (resta o raddoppia?) o del direttore sportivo che verrà, senza dubbio serve come acqua al deserto.

Ah … Paratici è bravissimo a scegliere i calciatori da acquistare, fa però fatica poi a vendere, mentre è troppo fumantino e nervoso per fare il direttore generale: il suo contratto è in scadenza, un’esperienza all’estero lo tenta, alla fine potrebbe rimanere al suo posto, ma l’importante è che venga supportato da un manager interattivo.

Detto che, se il team bianconero fatica in campo, le colpe non sono tutte riconducibili al trainer (ma avrebbe fatto bene a rifiutare restando alla guida dell’Under 23), debuttante e poco mediatico (e conta saper comunicare nella giusta direzione coi media e coi calciatori in quest’epoca) Andrea Pirlo, alla guida del sodalizio juventino urge un top trainer. Il caro e costoso Zidane? L’europeista Gasperini? Il livornese Max Allegri? Il pragmatico Simone Inzaghi (con Tare diesse in caso di addio a Paratici?) Uno di questi tra va benissimo, ma un allenatore fatto, scafato, formato e … carismatico, alla Vecchia Signora serve assai, no?

Dulcis in fundo, Pirlo garberebbe al Brescia, al Monza e al Parma. Sussurri o gossip di fine primavera? Lo scopriremo vivendo!

 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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