Alessandro Pizzoli, calciofilo gourmet (nonchè Wine and Food Lover studioso, appassionato e praticante) e, soprattutto, osservatore calcistico, talent scout dal fiuto Rock, ecco è oggi un bravissimo osservatore del Chelsea, vale a dire il team londinese che si contenderà la Champions League in finale col Manchester City.
Con lui quindi, volentieri siamo tornati a scambiare due chiacchiere …
Uscita dall’Europa, l’Inghilterra rimane comunque regina del football europeo…
Gli inglesi in fatto di organizzazione, struttura, visione e pazienza, in ambito calcistico sono avanti da anni e anni luce. Ergo … se sono protagonisti nelle manifestazioni calcistiche continentali non è solo grazie ai soldi, denaro che indubbiamente hanno, ma che bisogna saper spendere e investire. Sotto, sotto c’è parecchio lavoro competente e di sostanza.
Non a caso il Chelsea è ritornato a giocarsi, in finalissima coi connazionali del City, la “Coppa dalle Grandi Orecchie” anche dopo aver intrapreso una campagna attenta alla valorizzazione dei giovani talenti…
Sì parecchi tesserati della prima squadra arrivano effettivamente dall’Accademy. Una doppia soddisfazione, certi qualcosa vanno aspettati senza frenesia.
Assisterai dal vivo alla disfida col Manchester City di Guardiola?
Tiferò da casa, magari dopo aver assistito ad altre partite tra l’Italia e la Svizzera.
Speriamo di riassaporare… prima possibile la normalità. Detto ciò non mi sono mai fermato: video e nuove tecnologie aiutano, ma per fare il quadro completo sulle reali potenzialità di un calciatore devi seguirlo dal campo, da vicino.
In Italia il calcio giovanile offre spunti da cogliere?
Sì, ma occorre cogliere l’attimo giusto.
Dacci qualche consiglio per gli acquisti…
Il portiere Wladimiro Falcone del Cosenza, ma di proprietà della Sampdoria. Il difensore, in scadenza di contratto, Nikola Milenkovic della Fiorentina, il centrocampista dell’Udinese Rodrigo de Paul e l’attaccante, della Fiorentina, Dusan Vlahovic.
L’Inter campione d’Italia è da Champions League?
Mmh … bella squadra, ma per la Champions serve dell’altro…
Stefano Mauri