Salutiamo il I° MAGGIO che non ha suscitato particolare clamore o notizia rispetto al passato quando era atteso con tanto entusiasmo ( diciamocelo nessuno guarda più di buon occhio musica divertimenti e feste) e vediamo su cosa punta il Recovery Plan per la ripresa del lavoro.
Ascoltando Radio Popolare pochi giorni fa apprendo che il Recovery Plan prevederà fondi per la formazione perché molti lavori scompariranno ed è questa la scommessa da vincere. Può essere, penso. Bene, mi sto solo chiedendo: a quali enti o aziende verranno destinati i fondi ( qualcuna avrà già l’acquolina in bocca e il pranzo assicurato), a quali utenti saranno destinate le formazioni aziendali o disoccupati e poi attraverso quale algoritmo andranno a scovare i dimenticati quelli inoccupati prima, inoccupati ora i senza sussidi nella bolgia? Quanto li pagheranno coloro che vorranno acquisire competenze aggiornarsi e riprendersi una dignità lavorativa?
Lo dico perché NON sono tutti gratuiti. Un corso per OSS 6 anni fa cofinanziato dalla Regione per i disoccupati costava circa 3500€ al disoccupato senza inserimento o accordo lavorativo/ collaborativo con nessuna struttura. Senza dunque pensare alla corretta proporzione tra posti di lavoro e offerta formativa. Io lo chiamo vendere non formare.
Circa tre anni addietro diciamo corsi OSS ovunque di costi inferiori ma tra gli 800 e i 1200€ quelli che costavano poco ancora meno strutturati in percorsi aziendali. Un bel foglio di carta da incorniciare !
Ci sono percorsi formativi Regionali gratuiti attenzione e qui la loro serietà dipende dall’ Ente che li propone e dalla validità dei docenti, ma la cosa che mi interessa o che mi preoccupa di più è che tutti hanno un denominatore comune: posti per formazione sproporzionati alle richieste aziendali ai posti, lavoro reali, da sempre figuriamoci oggi La formazione che dovrebbe traghettarci dal lavoro che sparirà al lavoro del futuro, sarà strutturata in modo che segua le esigenze aziendali territoriali per esempio? Lo Stato Le regioni saranno attente a fare tavoli di trattativa e confronto per la ripartenza del lavoro e a mettersi al tavolo con l’economia e le aziende ?
Costate è l’impressione che ci rimarrà l’amaro in bocca, che la macchina degli aiuti percorrerà con molti soldi gli stessi sterili percorsi. molti di noi non usciranno vivi, e non sto parlando di COVID.
Vorrei capire se riusciranno a ristrutturare la baracca amministrativa statale, delle Regioni, Provincie e Uffici di collocamento. Ai miei diciotto anni il collocamento creava graduatorie e percorsi reali d’incontro con aziende in determinati settori.
Provate a telefonare come ha fatto io all’Ufficio di collocamento della vostra città a chiedere quali percorsi o corsi di formazione sono attivi per vostro figlio appena maggiorenne o per vostro marito disoccupato. Per il primo tutto demandato alle scuole per il secondo il nulla! Ma iscrivetevi assolutamente al collocamento per avere la DID DichiarazioneImmediataDisponibilità non la Didattica Integrata Distanza vi servirà in questi casi:
1) sei stato licenziato così puoi usufruire della sanità gratuita per un anno o fino a che non riprendi a lavorare
2) se volte chiudere e ritirare il deposito della vostra previdenza privata perché inutile: avevate un buon lavoro siete oggi col culo a terra… leggetene bene le clausole,
3) se volete uno sconto bonus disagio dal gestore telefonico…sto cercando maggiori informazioni voi faccio sapere;
4) se l’amico del vostro amico vi vuole assumere;
W L’ITALIA
Linko un articolo dei dati dell’occupazione al 06 dicembre 2020 e ragiona sulla formazione, e sulle politiche del lavoro degli ultimi cinque anni almeno
“Dall’inizio della crisi l’Italia ha perso 420 mila posti di lavoro. Ma il difficile verrà a marzo 2021 quando sarà tolto il blocco dei licenziamenti: si stima fra i 250/300 mila nuovi disoccupati che si aggiungeranno ai poco meno di 2,5 milioni di oggi…………………………… A giugno 2020 incassavano la disoccupazione (Naspi) 1,3 milioni di persone, altrettanti sono quelli in grado di lavorare che prendono il reddito di cittadinanza. …….i 23 milioni di occupati. Una platea troppo ristretta, pari soltanto al 58,2% della popolazione attiva…continua