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Tra Tac, fortunatamente in miglioramento e vaccini, il dottor Maurizio Borghetti, medico radiologo operativo (è pure vaccinatore volontario e informatore scientifico squarciante e diretto) presso l’ospedale Maggiore di Crema (provincia di Cremona, Lombardia) è tornato a postare, ehm … a parlare del maledetto Coronavirus. Ecco il suo messaggio…
Avevo promesso ieri (mercoledì 7 aprile, ndr) aggiornamento ma non sono riuscito. Rimedio. Nella settimana dal 22 al 28 marzo la media giornaliera delle Tac polmoniti Covid del cremasco da queste parti è stata 14, scesa a 12 settimana scorsa mentre negli ultimi 3 giorni è 8.
Varia poco invece il numero di peggiorati (rispettivamente 16, 15 e 7) principalmente rappresentati da polmoniti non significative per gravità e poi diventate estese e da ricovero a parità di terapia.
Tutto questo pare confermare da una parte il miglioramento, seppure lento, della situazione (che ci auguriamo prosegua, visto che le Tac di norma sbagliano poco) e dall’altra le lacune del trattamento farmacologico contro il virus e i suoi danni che lasciano alla terapia ospedaliera (con ventilazione) il principale intervento volto alla guarigione. Per essere ancora più chiari su quello che succede, in foto ci sono 2 tac eseguite non a marzo del 2020 ma ieri, non a 2 nonni di Wuhan ma a due cremaschi, uno di 26 anni e l’altro di 67. La parte nera dei polmoni respira, quella grigiastra/bianca occupata da polmonite no. Poiché l’ossigeno che i polmoni catturano e mettono nel sangue è il principale nutrimento di tutti gli organi, compresi quelli vitali, si capisce bene come sia meglio non ammalarsi e come facilmente gli ospedali possano saturare di ricoveri Covid, riducendo anche la capacità di cura di tutte le altre malattie. Alternative valide al vaccino in questo momento non ne abbiamo. Meno male che Ema ha ribadito la sicurezza dei vaccini approvati con rischio di eventuali gravi eventi avversi (peraltro non ancora tutti dimostrati e comunque in parte suscettibili di cure) che è strettamente inferiore a quello di incappare nelle morse di un virus bastardo che ci ha tolto una vita normale e a tantissimi ha tolto pure la possibilità di lavorare e sopravvivere economicamente. Non è fantasia ma realtà. Nessuna casa farmaceutica è in grado oggi da sola di poter fornire le dosi di vaccino a tutto il mondo. Non possiamo sapere se esistano o meno interessi economici e/o politici in presenza di un vaccino (AZ) che costa 8 volte di meno di un altro. Il mio modesto parere è quello di fidarsi delle indicazioni degli organismi scientifici di controllo, considerare alla pari i vaccini approvati, liberarsi dei timori così come facciamo con farmaci, anestesie, indagini diagnostiche ecc. necessari eppure nessuno privo di un raro ma possibile rischio e avviarsi a risolvere questa tragedia. Per ciò che sappiamo e possiamo fare noi ce la mettiamo tutta, soprattutto se abbiamo adeguate dosi di vaccino. Mettetecela anche voi e…
Dai Burdèl che ghe la fèm
Così postò sulla sua pagina Facebook nei giorni scorsi il DocRock e Radiologo d’Italia Maurizio Borghetti.
Stefano Mauri
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