Mai mettere il cuore e l’amore nelle questioni di lavoro, vero Cesare Prandelli?
L’ex commissario tecnico della nazionale, allenatore praticamente fermo al Mondiale, andato male per lui e l’Italia del 2014, tornato nei mesi scorsi sulla panchina viola della Fiorentina per scelta sentimentale e per provare a rilanciarsi, beh nelle scorse ore ha rassegnato le dimissioni (Chapeau uno che si dimette e rinuncia ai soldi) da tecnico del sodalizio di Firenze.
Per il momento, al posto del mister bresciano di Orzinuovi torna il già sotto contratto Iachini, ma tra tre mesi, sulle calcistiche rive del fiume Arno sarà rivoluzione, scommettiamo?
Barone, uomo di fiducia del patron Comisso è infatti pronto a mettere sotto contratto il direttore sportivo Petrachi. E col nuovo dirigente verrà avviato un ambizioso corso tecnico con, uno tra Luciano Spalletti e De Zerbi (favoritissimo), promosso sulla panca che fu di Prandelli.
A quanto pare, deluso dal mondo del calcio, ambiente nel quale fatica a riconoscersi, o meglio, non si riconosce più, Cesare Prandelli non lascia solo la Fiorentina, ma addirittura pure il calcio. Ed è un vero peccato, perché appunto sino a sette anni fa, il suo football, a quei tempi avvolgente, moderno, avveniristico, sì era veramente tanta roba. Poi però qualcosa si è rotto e il fu Claudio non si è più ritrovato, professionalmente parlando, che il suo lato umano è sempre elevato.
Stefano Mauri