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E’ quindi un Sanremo Rock grazie ai Maneskin. Ma Cristina Cappelini, scrittrice e poetessa boccia il Festival

Opinionista vera, sincera e diretta, la Cappellini non le manda a dire. E Amadeus non triplicherà

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Amadeus non triplicherà e ha già fatto sapere che non rifarà, l’anno prossimo, il Festival di Sanremo da conduttore e direttore artistico. Ah … grazie ai Maneskin, vittoria meritata, la kermesse sanremese 2021, provata dalla pandemia come noi, beh si è fatta Rock. Chapeau a loro, a Francesca Michielin e Fedez arrivati terzi e al bravissimo Ermal Meta Terzo. Nei giorni scorsi da Soncino, PopBorgo meraviglioso in provincia di Cremona, Cristina Cappellini, scrittrice, poetessa, organizzatrice di eventi artistici e culturali, promotrice di arte, bellezza e turismo, nonchè ex assessore alla Cultura della Lombardia, durante il passato quinquennio del governatore Roberto Maroni, beh via social, sull’evento festivaliero nazionalpopolare ho detto così la sua…

Sanremo: non chiamatelo più Festival della canzone italiana. Chiamatelo Festival del trash, chiamatelo circo sanremese o solo e semplicemente Festival. Ma Festival della canzone italiana proprio no, salvo che la canzone italiana sia caduta così in basso da aver perso anche la sua identità. 
Lo dico al netto di ogni polemica e solo dopo aver visto ieri sera su YouTube quasi tutte le esibizioni. Salverei Ermal Meta (che quest’anno comunque non brilla) e poco altro…
La canzone italiana ha melodia e testo (dove sono finiti i testi? Dove sono finiti i cantautori, quelli veri?). 
Dove sono finite le emozioni? 
Il Sanremo di oggi sarà forse lo specchio del nostro tempo, ma io non voglio adeguarmi a questo tempo balordo…
Così postò via social Cristina Cappellini…
Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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