Per la serie: botta e risposta, indiretto per carità, tra cremaschi, ecco a seguire
un siparietto, costruito … ma efficace, con lo stesso comun denominatore: ricostruire una credibilità politica. E da Bagnolo Cremasco, paese (secondo una leggenda ospitò, ai tempi che furono, l’Innominato manzoniano) del Granducato del Tortello, in tal senso arriva appunto, dalla giovane assessore Monica Armanni, una proposta formativa e interessante. Ma partiamo da lontano che nei giorni scorsi, il giornalista Emilio Carelli,dopo aver lasciato il Movimento 5 stelle ha rilasciato un’intervista, per certi versi squarciante, al quotidiano La Verità. Eccone un passaggio:
Scelta sofferta?
Scelta maturata nel tempo, anche se nelle ultime settimane c’è stata un’accelerazione.
Perché?
Ho visto la prima versione del Recovery fund, estremamente lacunoso e raccogliticcio. Ho assistito alla caccia ai responsabili, un mercato in cui li andavano a pescare uno per uno. Episodi poco edificanti, diciamo così. Una deriva che contraddice i principi e i valori del Movimento.
Però il suo malessere partiva da lontano. O no?
Sì, c’era da parte mia un disagio perché competenza e capacità non contavano più nulla. Nessuno mi ascoltava. Non venivano rispettate nemmeno le più elementari regole della politica: il dialogo, il confronto, la ricerca di soluzioni per il bene di tutti. Valori che nel Movimento vengono ormai calpestati.
In ogni caso conservo con loro un rapporto cordiale.
Ma chi avrebbe rovinato l’anima del Movimento: Di Maio?
No, lui ha cercato di salvarla. L’ha rovinata il basso livello culturale di molti parlamentari. E la mancanza di cultura di governo.
Perché Di Maio non ha prestato ascolto alle sue lamentele?
Mi prestava ascolto, ma diceva: “Sai, devo tenere a bada tutte le anime del Movimento.
Spazio ora, con un viaggio virtuale, a un’intervista, partendo dall’impegno politico, a Monica Armanni, assessore alle Politiche Sociali del comune di Bagnolo Cremasco.
Da quando sei impegnata politicamente?
Allora, non ho alcuna tessera di partito in tasca, ma mi riconosco nei dettami politici del centrodestra praticamente da sempre.
Hai un modello, o meglio, un uomo politico di riferimento?
In generale, pur non condividendo tutti i suoi discorsi, ascoltare in passatogli interventi del presidente Silvio Berlusconi, beh era una cosa che mi piaceva e che mi rapiva per parecchio tempo. Ed è pure così che è nato il mio interesse:ascoltando e quindi parlandone quotidianamente in casa con mio padre. Purtroppo ultimamente faccio fatica a riconoscermi in Forza Italia, si sente che manca la spinta del Berlusconi alla vecchia maniera. Tempo fa partecipai, convinta e partecipe, alla “Scuola Politica Benvenuti” di Crema. E quella fu una straordinaria, formativa parentesi, è un peccato che quell’esperienza si sia chiusa senza avere seguito. Studio, preparazione, conoscenza, sacrificio e applicazione dovrebbero essere le basi da cui dovrebbero partire tutti quelli che decidono di dedicarsi alla politica, di mettersi al servizio della collettività.
Stefano Mauri