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Mostro di Firenze, il regista Gianpaolo Saccomano: “La mia idea sul serial killer? Tutta nel film”

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E la versione in inglese “Florence in black” porta gli omicidi del Mostro di Firenze in Europamostro di firenze

Partiamo, virtualmente, un attimo da lontano: vale a dire da una vecchia intervista, rilasciata a Fronte del Blog, del regista, scrittore, giornalista, criminologo, autore, critico ed esperto di mistery e ufo Gianpaolo Saccomano, sul suo film oggi protagonista, nella versione inglese “Florence in black”, di numerosi concorsi in tutta Europa… Svezia e Russia compresa. Ecco il pensiero di Saccomano in merito alla vera identità, secondo le sue ricerche, dell’autore di tanti, cruenti delitti in una Toscana che fu…

Beh “Nero Fiorentino” apre nuovi inquietanti scenari sul Mostro di Firenze…

Allora non ho prove, ma ho semplicemente lavorato su indizi, un lavoro enorme frutto di vent’anni di studi leggendo documenti, deposizioni e interagendo con criminologi quali Vincenzo Maria Mastronardi e Francesco Bruno e mi sono fatto un’idea indiziaria tutta mia.

E sarebbe?

L’omicida seriale che seminò morte e terrore nell’hinterland fiorentino ritengo possa essere una persona iposessuata, terrorizzata per un qualche motivo dalle donne, devastata da turbe psichiche, spesso ricoverato in strutture, San Salvi di Firenze (registri e documentazioni sono andate in gran parte distrutti in tutti questi anni, ndr) compreso, psichiatriche: ricoveri evidentemente coincidenti con le pause tra un doppio omicidio e l’altro. Fuori dagli istituti, mah… il mio possibile serial killer, presumibilmente viveva accudito da un parente col quale condivideva la casa,ma a un certo punto improvvisamente, per un ricovero definitivo oppure secondo il  mio lungometraggio “Nero Fiorentino” … espatriato per così dire da da qualcuno è sparito dalla circolazione.

Già… nella tua docufiction ipotizzi l’esistenza di un cosiddetto terzo livello nei delitti del Mostro…

Ammesso e non concesso esista questo benedetto o maledetto che dir vogliamo livello occulto, certamente qualcuno, nell’ombra… se ha agito lo ha fatto per depistare, per coprire qualcosa, non certo per commissionare i delitti o presunti riti annessi. Del resto l’arte di alimentare e cavalcare tensioni è una specialità tutta italiana, no?

Torniamo ai giorni nostri e giriamo, a Gianpaolo Saccomano, nuove domande.

Stanno uscendo nuove ipotesi su chi potrebbe essere realmente il Mostro di Firenze.

Sì ci sono tesi varie e variegate, vedo tanta discussione, rimane da vedere se seguirò sostanza.

Va alla grande la versione in lingua inglese del lungometraggio “Black in Florence”, vero?

Esattamente e alcune nuove generazioni europee, tipo per fare un esempio i giovani svedesi, proprio attraverso il film vengono a conoscenza di quei terribili fatti che sconvolsero, tempo fa, l’Italia centrale.

Sei intanto in uscita con un particolarissimo Radio Dramma….

Si tratta di un thriller tutto al telefono con protagonista un poliziotto francese. A breve su Radio Torriglia, poi probabilmente su Radio Sound lo potrete ascoltare. E chissà, magari un giorno diventerà una rappresentazione teatrale. A proposito di teatro, la compagnia di Cremona Il Canovaccio, per la regia di Lole Boccasassi, in estate, dovrebbe mettere in scena nelle piazze, virus permettendo, l’adattamento di una mia pièce dedicata ad Edgar Allan Poe.

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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