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Sista: all’estero per la musica ci sono più occasioni, ora servono belle canzoni

E con la nuova canzone Sospesi, la cantautrice inizia a cantare pure in italiano

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Sista è il nome d’arte dell’interessantissima, mai banale e ispirata cantautrice Silvia Gollini, artista eclettica con esperienze nazionali e internazionali che spaziano dal teatro alla televisione. Particolare non indifferente: pur provenendo da un genere musicale fondamentalmente autorale, Sista essenzialmente riesce a contestualizzare, o meglio, attualizzare in realtà, con illuminante realismo, il messaggio in musica che vuol far passare. Insomma, per farla breve, sa fotografare l’attualità cantando Silvia, in rotazione radiofonica, dalla scorsa fine di gennaio, col bellissimo pezzo (MadRecords) Sospesi.

Sbaglio o la tua nuova canzone rappresenta il tuo debutto al cantare in italiano?

Esattamente e tutto è nato durante il lockdown vissuto a Roma.

Continuerai a cantare nella tua e nostra lingua?

Non escludo nulla, ma anticipo che sto lavorando a un nuovo brano in italiano. Sarebbe comunque bello, entro la fine dell’anno, fare uscire un album raggruppando pezzi in inglese e in madre lingua per armonizzare la mia parte nazionale con quella internazionale.

Ma ti trovi meglio, artisticamente parlando, da italiana all’estero o da ragazza del mondo in Italia?

La musica fuori dai patri confini è diversa con più occasioni, maggiore cultura, visioni ampie e meno omologazioni. Londra e New York, per fare due esempi, beh sono città pazzesche, energetiche, magiche con tanti luoghi a disposizione per cantare, scambiarsi esperienze, esibirsi, contaminarsi artisticamente.

Il Festival di Sanremo 2021 sa da farsi?

Chi prenderà la decisione si prenderà una bella responsabilità, ma ritengo vada fatto, ma servono, per superare il momento e buttarsi alle spalle le ansie di questa pandemia, assolutamente belle canzoni. Sì abbiamo bisogno di bellezza in musica e di ascoltare belle cose.

Per cambiare e migliorare la cultura musicale nella nostra nazione non sarebbe utile intervenire anche a livello scolastico iniziando a cambiare, arricchendola, l’anacronistica ora musicale nelle scuole di base?

Sì, indubbiamente. Del resto i grandi cambiamenti iniziano e partono da lontano, ed è probabilmente questo il momento di osare, di guardare oltre in tal senso.

Come vedi i talent Show?

Il mio percorso artistico è fatto da tanta gavetta tradizionale, da concerti, soddisfazioni, delusioni e appuntamenti live in tantissimi locali. Detto questo, per la serie avanzare lentamente, ma preparati, il talent è … un programma televisivo immediato che attinge dalla musica e più adatto a un artista già formato, che a un giovane cantante in avvicinamento per la prima volta all’ambiente. Vincere o fare bene in un talent può essere un veloce ascensore per il paradiso, ma potrebbe pure penalizzare, segnare, caratterizzare eccessivamente la carriera dello stesso cantante.

Stefano Mauri

 

 

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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