Alessandro Pizzoli, talent scout e grande calciofilo (capace e bravo a fiutare i calciatori buoni) appassionato, nonché gourmet e Wine Lover (ha il culto dei vini naturali della Cantina Caleffi) preparatissimo, ecco, sul Sassuolo, la squadra del momento costruita dalla famiglia Squinzi e ben plasmata dal general manager Giovanni Carnevali (è il dirigente che servirebbe alla Juventus), beh ha le seguenti chiarissime idee: <Se l’Atalanta rappresenta senza dubbio un meraviglioso esempio, difficile da esportare e copiare altrove comunque, su come interpretare, in chiave moderna e in provincia, il football, beh anche il Sassuolo è un ottimo modello a gestione familiare e modernissima. Mister Roberto De Zerbi è un tecnico preparato, carismatico nello spogliatoio ed è giustamente seguito da grandi club italiani ed europei. Detto questo, pur mancando di un seguito nutrito di tifosi e spettatori, pure il sodalizio neroverde emiliano, a suo modo, sì è una compagine top e… in questa stagione particolare, l’equipe sassolese ha tutto per arrivare lontano in campionato ed è, meritatamente, la mina vagante della serie A edizione 2020 – 2021. Oltre a raccogliere risultati, a far giocare bene il suo team e a saper variare tatticamente, anche a partita in corso, De Zerbi ha il merito di aver recuperato giocatori quali Berardi e il centrocampista (tuttocampista sublime) Manuel Locatelli, mentre è stato bravo a valorizzare Muldur, Boga, Caputo (non è giovanissimo, ma l’attaccante si sta esprimendo a livelli eccelsi) e Djuricic. Occhio inoltre a elementi interessantissimi quali l’attaccante Raspadori e i centrocampisti Lopez e Traorè>.
Sì ha ragione Alessandro Pizzoli, al Sassuolo, calcisticamente parlando non manca proprio nulla, anzi per certi versi (Mapei Stadium e Football Center, gestione societaria sana, frizzante, positiva e ambiziosa) è avanti, avanguardista, il simbolo dell’Italia laboriosa e … merita le miglior cose sportive.
Stefano Mauri