Nel romanzo “Al Tempo del Mostro“ un fatto realmente accaduto, ovvero l’applicazione all’inchiesta sul Mostro di Firenze di un raffinato e vertiginoso modello matematico, offre lo spunto per una rivisitazione della vicenda in chiave fantascientifica.
Riguardo all’annoso ma sempre nuovo caso del “Mostro di Firenze” mi posso definire un “mostrofobo” diventato “mostrologo”.
Mostrofobo perché come tutti quelli della mia generazione, ventenni nel periodo in cui il Mostro colpiva con impressionante frequenza, avevo il terrore di diventare una sua vittima.
Negli anni 80 tra i mei coetanei era diffusissimo appartarsi in macchina in luoghi solitari con la ragazza e l’idea che in giro ci fosse un pazzo assassino che ammazzava le coppiette in effusioni amorose dentro l’abitacolo di un’automobile era decisamente inquietante.
Un timore irrazionale, a ben vedere, poiché il terreno d’azione del Mostro era il circondario di Firenze.
Fino a un certo punto: io in quegli anni abitavo a Sarzana, in provincia di La Spezia, una località distante 140 chilometri dal capoluogo toscano.
E se il serial killer avesse deciso di fare una gita dalle nostre parti? Una “merenda” fuori zona, per usare la nota espressione di Mario Vanni?
Uscita dalla cronaca e passata alla storia ( giudiziaria e criminologica) la vicenda del Mostro, mi sono appassionato ai moltissimi e mai veramente dissipati misteri che essa racchiude, divorando se non tutta, perlomeno una gran parte della pubblicistica sull’argomento.
Ho finito anche per scriverne per Fronte del Blog, nella sezione appositamente dedicata al Mostro di Firenze.
Era inevitabile che, prima o poi, mi cimentassi sull’argomento con un’opera di narrativa, ma ci sono arrivato per una strada anomala, e in apparenza lontanissima dalla materia di una serie di omicidi veramente accaduti con modalità spaventosamente reali: la fantascienza.
Così è nato “Al tempo del Mostro”, e il personaggio di Lorenzo Medici, un giovane genio della fisica che negli anni 80 sarebbe stato mio coetaneo. Nel video allegato a questo post potrete prendere confidenza con lui in un passaggio del romanzo particolarmente rivelatore del suo carattere e dei suoi scopi.
Fantascienza è, a tutti gli effetti, ma non di totale invenzione, anzi!
Di mezzo, infatti, c’è, la misteriosa e affascinante “equazione di Volterra” un modello matematico che, come ho scoperto nelle mie letture voraci di “mostrologo”, molto probabilmente fu davvero utilizzato durante l’inchiesta reale, come potete leggere qui.
Rino Casazza
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