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L’infezione, il maledetto virus in Europa sta marciando a passi svelti, in Italia meno. Ma occorre rialzare la guardia e, secondo il dottor Attilio Galmozzi, medico cremasco in prima linea nella lotta al Coronavirus, soprattutto bisogna mettere in campo subito i seguenti accorgimenti…
4400 contagi nelle ultime 24 ore… più tamponi, decessi stabili sostanzialmente e lievissimo aumento dei ricoveri in terapia intensiva (cioè malati con polmonite e compromissione dei parametri vitali).
Dato atteso, negli altri paesi europei l’infezione sta marciando a passi molto più svelti.
Però siamo ad ottobre, con una condizione climatica ancora favorevole, che consente di stare ancora molte ore all’aria aperta. Per fortuna i bambini positivi sono ancora pochissimi e con sintomi ad oggi banali e la riapertura delle scuole (io continuo a reputare necessaria) non ha comportato ancora problemi di rilievo (da noi pochissimi casi e lievissimi) .
La copertura vaccinale antinfluenzale è ben lontana, pare che l’approvvigionamento di dosi sia un rebus ingarbugliato e che, ad oggi in regione Lombardia, le dosi disponibili siano ancora poche. Non credo che nel resto d’Italia ce ne siano da buttare.
Questi 4400 positivi nuovi vanno contestualizzati: sintomi pochi, severità sporadica.. ma in un momento climaticamente ancora clemente. La sfida sarà tra un mese (spero non prima).. e sarebbe cosa buona e giusta anticipare la vaccinazione antinfluenzale, predisporre piani d’emergenza agili qualora fossero necessari, e tenere la guardia alta alta…
Così postò sulla sua pagina Facebook nei giorni scorsi il dottor Attilio Galmozzi, medico presso il pronto soccorso di Crema, città tra le più martoriate, la primavera scorsa, dalla prima ondata del maledetto virus.
Stefano Mauri
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