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Ecco i quattro appunti sparsi sulla ripresa della scuola pensati, scritti e postati, via social, dal dottor Attilio Galmozzi, medico presso il pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Crema e assessore all’Istruzione e Innovazione…
Il 14 settembre è dietro l’angolo. Ancora tante sono le incognite, ma una è la certezza: serve riprendere l’anno scolastico nel modo più sereno possibile per i bambini. Coniugando sicurezza e tranquillità.
Sui social si leggono scenari Falsi e apocalittici, del tipo “non prelevate mio figlio con la forza, traumatizzandolo” eccetera…
Tranquilli che nessuno sequestrerà nessuno.
Il sistema, però, deve dotarsi di mezzi straordinari. Posto che lo scenario quest’inverno potrebbe essere decisamente migliore del 2020, il sistema deve fare più sforzi.
L’idea di una figura medica a disposizione delle scuole può dare più tranquillità e, all’interno, coordinare scelte e percorsi. Una sorta di “medico scolastico” che, in caso di necessità, intervenga in modo corretto e coerente. Che non significa sequestrare figli e portarli con la forza da nessuna parte, ma interfacciandosi con famiglia, scuola, ATS attivare tutte le procedure necessarie per giungere rapidamente ad una soluzione.
Che soluzione? Beh, innanzitutto ATS dovrebbe dotarsi di procedure rapide per le scuole, dare priorità alla processazione di tamponi di eventuali sospetti per ridurre al massimo i tempi e garantire un rientro rapido a scuola, riducendo a pochissimi giorni l’eventuale necessità di isolamento.
I servizi ambulatoriali devono essere ampliati: più ore di presenza dei pediatri di libera scelta e più servizi di prevenzione, possibilità per più figure sanitarie di effettuare test diagnostici rapidi e non invasivi. Intercettare precocemente sintomi e segni fuori dalla scuola, per ridurre il più possibile eventuali potenziali contatti (che non cambia rispetto ad oggi perché se un bimbo ha febbre il lunedì mattina non lo si porta comunque a scuola! E qui serve più disponibilità ambulatoriale dei pediatri che valutino precocemente i pazienti).
Responsabilità delle famiglie in presenza di sintomi (lo ribadisco non necessariamente Covid)
Giocoforza quest’anno ai primi sintomi aspecifici e comuni nelle virosi scatterà la necessità di effettuare test diagnostici e ad oggi il tampone è l’unico strumento, per quanto non sensibile al 100%. Servono più laboratori che processino i campioni per evitare chilometri di attese.
Su distanze e presìdi a scuola. Nelle scuole dell’infanzia o nei nidi il distanziamento è impossibile, quindi diamo per assodato che sarà impossibile. E anche il legislatore lo sa. Sulle scuole primarie, secondarie… Mascherina, disinfezione mani in entrata e uscita, pulizia mani con acqua e sapone durante la giornata scolastica e non estremizziamo il concetto di distanziamento. Ho scritto di non estremizzare il concetto, non di sbattersene che è diverso…
Stefano Mauri
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