Al Dj giramondo: ha suonato e fatto girare i dischi (musica anni Settanta Ottanta) in tanti locali qua e là per il globo terrestre, Sergio Zuccotti, Eccellenza Soncinese da esportazione, ecco abbiamo chiesto cosa pensa della nuova stretta d’ufficio, causa emergenza sanitaria da Coronavirus, sulla movida notturna in Italia…
Riaperte da poco, beh le discoteche per il momento sono state nuovamente chiuse per l’aumento dei contagi da Covid…
Non si capisce più niente: prima era passato il messaggio, sbagliato e l’ho sempre detto che bisognava fare rieducazione musicale procedendo per gradi, del … liberi tutti. Ora si è tornati a richiudere tutto. E non mi vedono favorevole tali chiusure poiché i giovani non stanno fermi e se non possono andare in disco all’aperto, spazi controllati, regolari e controllabili, si ritroveranno in campi, spiagge e capannoni abbandonati per i rave party e i ritrovi abusivi come è successo a Spino d’Adda recentissimamente. Oppure riempiranno, o meglio … si assembreranno ulteriormente, nei bar. Questo senza dimenticare che… sui mezzi di trasporto, quindi pullman, treni, vaporetti, aerei, beh in taluni casi ci si assembra comunque. Mah … Dietro alle chiusure attuali non vorrei si celasse, neppure tanto, il disegno di volerci a breve, tutti in casa controllati con la tecnologia e il web a dominarci. Dulcis in fundo, non dimentichiamo che anni fa, negli Stati Uniti, ai tempi del proibizionismo, il consumo di alcol nei ritrovi diciamo ufficiosi, aumentò considerevolmente invece di diminuire. Meditate gente, meditiamo.
Quando riprenderai le tue dirette social?
Domenica torno dalla mia breve vacanza a Viareggio e mi rimetterò subito alla consolle di casa. Ah posso dire una cosa…
Prego…
Facebook e le altre socialpiattaforme, anziché bloccare le nostre socialtrasmissioni musicali dovrebbero iniziare, in sinergia con noi deejay a regolarizzare il tutto, monetizzando, in base alle visualizzazioni, il lavoro del professionista di turno, il quale, ovviamente, attraverso il borderò dovrà formalizzare i dischi suonati. E’ infatti paradossale, da una parte, invocare la tecnologia sovrana e dall’altra censurare pure via Web, no?
Stefano Mauri