Nei mesi di luglio ed agosto riprendono le pubblicazioni della collana Crimen” dedicata agli apocrifi di Sherlock Holmes. Disponibile in edicola il tredicesimo libro della serie: “Sherlock Holmes, Padre Brown e l’ombra di Dracula“ di Rino Casazza, ripubblicato anche da Algama in ebook in edizione speciale. Per l’occasione ecco la lettura da parte dell’autore dell’incipit (terza parte) del romanzo, e un estratto che vede protagonisti Holmes e Flambeau, il ladro redento amico e “spalla” investigativa di Padre Brown.
UNA PERQUISIZIONE DIFFICILE
Holmes salì al secondo piano, da solo. Attesero per una buona mezz’ora che terminasse l’ispezione, compiuta con l’unico ausilio della lente d’ingrandimento. A un certo punto lo videro apparire al davanzale, per esaminare accuratamente le imposte, come aveva fatto nelle altre due case.
Nel frattempo, la nuvolaglia s’era fatta più densa, oscurando la luce del giorno.
Sembrava calato in anticipo il crepuscolo.
Dopo un po’, Holmes si ripresentò all’aperto, sempre con un’espressione impenetrabile. Accennò a Flambeau di seguirlo, facendogli strada fin sotto un grosso albero di castagno che si ergeva a qualche metro dal muro dove si apriva la finestra della vittima. I rami della pianta, robusti e nodosi, erano spogli. Sul terreno, un tappeto di foglie marce, ma nessuna castagna: gli abitanti della casa s’erano già accaparrati i preziosi frutti. Flambeau attese paziente che Holmes esaminasse tutta la zona, chinandosi spesso per guardare con la lente d’ingrandimento. Di nuovo non lasciò trapelare d’aver scoperto indizi, né prelevò alcunché.
Il cielo si faceva sempre più livido, e la temperatura più ghiacciata.
I due contadini cominciarono a lanciare in alto sguardi di preoccupazione.
L’uomo si avvicinò a Maffeis e nonostante non si capisse cosa gli avesse detto, era chiaro dai gesti che temeva una nevicata.
Holmes, nel frattempo, stava facendosi aiutare al solito modo da Flambeau ad issarsi sull’albero.
Padre Brown era ammirato dall’investigatore londinese in veste di rampicante. Mantenendosi con sapienza in equilibrio, Holmes incominciò a esaminare i rami più bassi del castagno. A un certo punto si bloccò, incuriosito da qualcosa che compariva sulla corteccia. Per guardarlo meglio, non esitò a mettersi a cavalcioni del ramo. Padre Brown si disse che, avendo a portata di mano una macchina fotografica, si sarebbe potuta scattare una foto storica.
Quello che accadde poi, avrebbe fatto la fortuna di un fotoreporter.
Di colpo incominciò a scendere la neve in grossi fiocchi, trasformando quell’angolo di campagna in tipica immagine della brutta stagione lombarda.
I due padroni di casa si affrettarono a esortare gli ospiti a ripararsi in casa, mentre si precipitavano dalle mucche per ricondurle alla stalla.
Holmes, tutto intento a proseguire la sua indagine in altezza, sembrava non curarsi delle larghe falde che stavano ricoprendolo, una vera bufera senza vento. Il deerstalker e il cappotto lo riparavano a sufficienza, ma la neve fresca rendeva scivoloso il ramo su cui trovava appoggio. Flambeau gli raccomandava di scendere, entrambi velocemente imbiancati come pupazzoni di neve. Nel frattempo, Padre Brown e Watson avevano già guadagnato la porta di casa.
«Non si preoccupi “Laurent”! So quel che faccio! Vada, vada pure, i… Ah!»
Holmes aveva perduto la presa, scivolando di lato. Riuscì a evitare di cadere rimanendo con le gambe aggrappate al ramo, a testa in giù, il copricapo da cacciatore e le falde del soprabito penzoloni.
La scena aveva un che di comico, ma Flambeau ebbe la prontezza di non sottovalutare il pericolo, e si portò sotto al ramo, gridando: «Si lasci andare! La prendo io!»
Holmes seguì il consiglio ma, nonostante la possanza dell’ex ladro, la sua stazza, appesantita dall’età, si rivelò così greve che l’impatto li fece rovinare a terra tutti e due.
Rino Casazza
Guarda gli ultimi libri di Rino Casazza – QUI