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Mister Sarri? Resterà, forse, per mancanza di tempo. Ma chi lo ha abbandonato?

Ma invece di cercare nuove alchimie, perchè non fare una Juve per Cr7 e Dybala?

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Vincerà lo scudetto, meritatamente, ma soprattutto perché colpevolmente Inter e Lazio hanno mollato, mister Maurizio Sarri alla Juventus e ha pure buone possibilità di passare il turno col Lione, rimediando alla sconfitta dell’andata, per accedere all’ormai famosa “FinalEight” di Champions League in cartello ad agosto a Lisbona. Riuscirà quindi a vincere qualcosa il fu rivoluzionario, oggi restauratore Sarri, ma il suo primo anno in bianconero, con Torino che, per carità ricambiata, pare non sia la città giusta per lui, ecco non è stato, sin qui, soddisfacente al massimo. Sabato scorso 11 luglio solo due rigori, netti entrambi, praticamente hanno salvato la Juve non Sarriana dal Ko con la sublime Atalanta. E i bergamaschi di Gasperini, sul campo hanno letteralmente divorato la spaesata Vecchia Signora. Resterà a Torino colui il quale è stato scelto poichè il suo predecessore Allegri vinceva senza divertire? Mah … forse sì, ma soltanto perché la stramaledetta pandemia sanitaria ha accorciato i tempi. E tempo per ricambiare, il presidente Agnelli, deluso lui che volentieri avrebbe continuato con Max Allegri, pare non averne o volerne. Detto questo ok: Sarri ha le sue colpe, ma chi l’ha scelto (il Paratici Fabio che senza il non rimpianto, da lui, Marotta sembra più vulnerabile) prima con un calciomercato non adatto al Sarrismo, poi senza supportarlo pubblicamente con dichiarazioni ad hoc, non ha meno responsabilità del trainer campanotoscano, no?

Ah … così per vedere l’effetto che fa, dato che i tempi stringono, anziché tentare improbabili alchimie tecnico – tattiche, Sarri mah … potrebbe rimodulare la squadra a immagine e somiglianza di Cristiano Ronaldo e Dybala, coppia che gira, lanciando in difesa il tandem De Ligt – Chiellini, costruendo il centrocampo con Rabiot playmaker in mezzo a Pjanic (a sinistra) e Bentancur (a destra), celebrando Cuadrado laterale basso destro e … piazzando i meno peggio, del momento, negli altri posti disponibili dello scacchiere bianconero.

 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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