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Juve e Milan visto che Gattuso? Sarri intanto, per il momento, salvo grazie ai Big

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Gattuso si conferma un grande trainer, Sarri invece è un Maestro, ma alla Juventus…

 

Fa un calcio semplice Gennaro Gattuso detto Rino o Ringhio, ma conosce bene la materia, ci mette grinta, cuore, passione e fame, riesce a entrare subito in sintonia coi calciatori, particolare non indifferente: sa soffrire e vincere. Questa, in estrema sintesi, la fotografia tecnico – tattica del Gattuso in versione (bravo) allenatore del Napoli di Aurelio De Laurentiis post Ancelotti.

E questo identikit, mah forse era perfetto, calzava alla perfezione, per la panchina rossonera del Milan (ah … che errore l’aver costretto alla resa e alla dipartita il buon Rino dodici mesi fa), che pure per l’appunto, sul Gattuso aveva puntato, ma, udite, udite … pure per quella juventina del dopo Allegri, no?

Se il Milan ha poi “svoltato” su Giampaolo, quindi su Pioli, infine (?) sull’enigmatico Rangnick, a Torino, Nedved e Paratici hanno invece scelto il già traballante, nonostante il primo posto in campionato Maurizio Sarri: “Maestro Filosofo” di football, (ma alla Juventus funzionano, da sempre, i bravi “Gestori Pragmatici”), rinfrancato, dopo il giusto Ko in Coppa Italia (perdere senza tirare in porta per due partite, non è da Juve) col Napoli (Chapeau a Gattuso), da un bel discorsetto, tenuto nello spogliatoio, al resto del gruppo, compreso l’extraterrestre Cristiano Ronaldo (distratto dalle suggestioni Real Madrid e Psg?), da Big, pesanti e pensanti, della combriccola del calibro di Buffon, Chiellini e Bonucci.

Ergo, per il momento, Sarri resta al suo posto, ma ad agosto si vedrà. Dulcis in fundo, una considerazione, o meglio, una provocazione: per uscire del guado, nel giugno 2019, forse al Milan lasciato da Ringhio sarebbe convenuto tesserare Sarri, mentre la Vecchia Signora Bianconera avrebbe dovuto dirottare le proprie attenzioni sul Gennarino che oggi, a Napoli, sta facendo benissimo, no?

 

Stefano Mauri    

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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