Il presidente di Avisl Domenico Musicco, non ha dubbi: “Da notizie di stampa apprendiamo che l’automobilista finito in cella sarebbe risultato negativo ad alcol e droga test e che sarebbe stato esclusivamente vinto dalla stanchezza. Se così fosse, ci troveremmo dunque di fronte ad una persona che ha perso entrambi i genitori e due dei suoi tre figli, una tragedia enorme, in carcere senza che ve ne sia alcun presupposto.”
Nell’incidente stradale mortale sull’A1 del 5 giugno, avvenuto all’altezza di Arezzo, sono morte quattro persone e sette sono rimaste ferite. Stando alla ricostruzione della dinamica, a provocare la carambola letale è stata la Volkswagen Sharan su cui viaggiava una famiglia rumena di otto persone, nonostante l’auto fosse omologata per sette, guidata da un trentenne. Le vittime erano tutte a bordo di quest’auto: i genitori e due dei tre figli dell’automobilista.
Secondo alcune testimonianze, la macchina ha cominciato a procedere a zig zag prima di schiantarsi a grande velocità contro un tir e carambolare contro un altro mezzo. Ma l’automobilista, sottoposto ad alcol e droga test, è risultato negativo. L’ipotesi al momento più plausibile è che abbia accusato un colpo di sonno. Ciononostante l’uomo è stato arrestato per omicidio stradale. E a pesare sul provvedimento c’è il fatto che sia senza fissa dimora.
L’avvocato Domenico Musicco, presidente dell’associazione Avisl
L’avvocato Domenico Musicco, presidente di Avisl Onlus (Associazione vittime incidenti stradali, sul lavoro e malasanità) è stupito dall’evolversi dei fatti: «La stanchezza non è contemplata tra le ipotesi di omicidio stradale, legge che la nostra associazione ha contribuito a far nascere. Men che meno è previsto l’arresto per un incidente provocato da un colpo di sonno. Da notizie di stampa apprendiamo che l’automobilista finito in cella sarebbe risultato negativo ad alcol e droga test e che sarebbe stato esclusivamente vinto dalla stanchezza. Se così fosse, ci troveremmo dunque di fronte ad una persona che ha perso entrambi i genitori e due dei suoi tre figli, una tragedia enorme, in carcere senza che ve ne sia alcun presupposto. E ci troveremmo pure di fronte ad un pericoloso precedente nell’applicazione della legge, che tende a prevenire e punire comportamenti potenzialmente dolosi, non certo fatti improvvisi e inaspettati come un colpo di sonno. Mi auguro che quanto prima si faccia chiarezza su tutto ciò che è accaduto e che, nel caso siano confermate le notizie di stampa, l’automobilista esca subito di prigione e cadano le accuse di omicidio stradale in luogo di una più corretta imputazione di omicidio colposo».
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