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Aforismi, libri e interviste bomba: cosa ci resta di Roberto Gervaso, il grillo parlante allievo di Indro Montanelli

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Il noto scrittore Roberto Gervaso è morto a 82 anni. Aveva una collezione di 300 papillon e 100 Borsalino. Ha attraversato tre depressioni, tante epoche. E sull’iscrizione alla P2 disse: “Volevo farci un libro”

 

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Addio a Roberto Gervaso. Il celebre scrittore romano si è spento a 82 anni dopo una lunga malattia. Autore di numerosi libri di successo, lascia la moglie Vitttoria e la figlia Veronica, giornalista del Tg5, che su Twitter lo ricorda così: “Sei stato il più grande, colto e ironico scrittore che abbia mai conosciuto. E io ho avuto la fortuna di essere tua figlia. Sono sicura che racconterai i tuoi splendidi aforismi anche lassù. Io ti porterò sempre con me. Addio”.

CON INDRO MONTANELLI – Padre calabrese e madre friulana, Gervaso si trasferì con la famiglia a Torino da piccolo. Lì, frequentò liceo e università prima di tornare a Roma per conoscere Indro Montanelli. La sintonia fu immediata e nel 1960 entrò al Corriere della Sera. Con il grande giornalista scrisse i primi sei volumi della Storia d’Italia, che vendette 18 milioni di copie: “Mi chiamava Robertino… e mi spiegò il metodo di lavoro nel 1964 per la Storia d’Italia: “Hai presente il monumento a Garibaldi? Dovrai disarcionarlo, metterlo in mutande e raccontarlo”… Dovetti riscrivere 13 volte il capitolo su Alboino, alla fine disse che era perfetto”. Avrebbe successivamente lavorato anche per radio e tv (fino a Peste e Corna su Retequattro), ma furono i libri fin da allora a dargli grandi soddisfazioni, tradotti in tutto il mondo. A partire da Cagliostro, sviscerò diverse biografie storiche, da Nerone a Casanova, dai Borgia a Claretta Petacci, sessanta titoli che spaziarono dalla divulgazione storica alle interviste. Notissimi i suoi aforsimi, che snocciolava con naturalezza come prima di lui solo Ennio Flaiano.

L’ISCRIZIONE ALLA P2 – La parentesi buia della sua carriera ci fu quando esplose lo scandalo della P2, nel 1981: c’era anche il suo nome tra gli iscritti. Disse che avrebbe solo voluto scrivere un libro, ma incassò un duro giudizio di Montanelli, col quale poi si riconciliò. Il libro lo scrisse poi davvero, nel 1996.

I NUMERI E LA LEGGENDA – Nel 2017 Il Giornale, nel corso di una lunga intervista, ne elencò tutti i numeri più curiosi: 300 papillon, immancabili in ogni sua apparizione, 100 cappelli Borsalino, 200 donne amate, 3 depressioni (“a 23, 34 e 70 anni, in tutto mi hanno portato via dieci anni di vita”) e 25 mila aforismi. Affrontò anche la leggenda che voleva Gervaso figlio segreto di Montanelli. E lui ci rise su: “Aveva 28 anni più di me, ero magro come lui. Ci stava… Io l’ho sempre trovata una cosa divertente”. Alla notizia della sua scomparsa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto pervenire alla moglie e alla figlia le proprie condoglianze per la scomparsa di “un uomo di finissima cultura, protagonista, per lunghi anni, del giornalismo e della vita culturale del nostro Paese”.


 

 GLI AFORISMI

 

Con i suoi aforismi aveva scritto interi libri divenuti bestsellers. Tra tutti, La mosca al naso e Il grillo parlante. Eccone alcuni:

 

  • «Il coraggio è contro natura, lo dimostra il fatto che pochi ce l’hanno»
  • «L’Italia resta in piedi perché non sa da quale parte cadere»
  • «Ci tengono compagnia più i dubbi che le certezze»
  • «Chi non è padrone di sé, finisce servo degli altri»
  • «Il desiderio, qualunque desiderio, diventa una tortura quando non si è più in grado di soddisfarlo»
  • «Nessuno è abbastanza intelligente da far capire a un cretino che è un cretino»
  • «Il mio senso di colpa non nasce dai piaceri che mi sono concesso, ma dai peccati che mi sono negato»
  • «Quando una donna non ci ama più il primo ad accorgersene è il suo nuovo amante»
  • «Il fascismo degli antifascisti non mi fa meno paura di quello dei fascisti»
  • «Il colmo dell’infelicità è essere felici senza saperlo»
  • «Ho tutte le donne che vogliono».

 

Manuel Montero

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Manuel Montero

Manuel Montero scrive da vent’anni per diversi settimanali nazionali. Ha pubblicato nel 2019, per Algama, Fenomeni Paranormali Italiani, in cui ha raccontato storie di cronaca, fatti ed eventi apparentemente incredibili, raccolti in prima persona negli anni sulla Penisola. In allegato a Il Giornale (e in ebook per Algama) sono invece usciti i volumi Telefilm Maledetti, dove l’autore narra la triste fine di alcuni dei più amati protagonisti di telefilm degli anni Settanta e Ottanta. E Wuhan - Virus, esperimenti e traffici oscuri nella città dei misteri.

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