Pietro Genovese, figlio del regista Paolo, andrà a processo l’8 luglio con l’accusa di omicidio stradale plurimo e per una serie di violazioni al codice della strada. Musicco, presidente Avisl: “La guida al cellulare da inserire nelle aggravanti per omicidio stradale”
Giudizio immediato per Pietro Genovese, il ventenne – figlio del noto regista Paolo Genovese – che investì a Ponte Milvio Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, di appena 16 anni.
IL GIUDIZIO IMMEDIATO – Per Pietro la Procura ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato, che farà saltare l’udienza preliminare. L’incidente avvenne la notte tra il 21 e il 22 dicembre.
LA DINAMICA – Le ragazze stavano attraversando corso Francia, a Roma, quando furono falciate dal suv di Pietro. Sul caso vi erano testimonianze divergenti: c’era chi disse di aver visto le ragazze camminare sulle strisce e chi giurò che avessero scavalcato il guardrail in una zona completamente buia dove non si poteva attraversare. Una perizia con una ricostruzione in 3D concluse poi per un concorso di colpa: il giovane andava troppo veloce e aveva bevuto. Ma le vittime avevano attraversato al buio, sbucando all’improvviso senza essere sulle strisce.
IL CELLULARE – Ad aprile, tuttavia, una perizia della polizia postale ha documentato come a mezzanotte e 27 minuti, il momento in cui è stato stabilito l’orario dell’impatto, Pietro stesse inviando 4 immagini e un video su Whatsapp. La Procura gli ha contestato così anche la violazione dell’articolo 173 del codice della strada, che implica il divieto di usare il cellulare mentre si è alla guida. “La guida al cellulare – commenta a Oggi.it Domenico Musicco, presidente di Avisl, l’associazione vittime incidenti stradali – costituisce ad oggi una delle cause principali negli incidenti. Da tempo chiediamo che il legislatore metta mano al codice per inasprire le pene in merito”.
IL PROCESSO – Pietro sarà chiamato alla sbarra l’8 luglio: è allora che dovrà rispondere alle accuse di omicidio stradale plurimo mossegli dai magistrati Nunzia D’Elia e Roberto Felici. Attualmente si trova ai domiciliari, ma gli è consentito frequentare le lezioni all’università.
Da Oggi.it