Il 24 aprile il noto penalista Fabio Schembri scriveva sul nostro sito che il mancato indennizzo agli imprenditori poteva costituire motivo per trascinare il governo in tribunale. E oggi, La Verità, richiamando quel post, sostiene che…
L’avvocato Fabio Schembri
Far causa allo Stato per il lockdown e la forzata chiusura delle attività da parte del governo per l’emergenza coronavirus è assolutamente possibile. E sono in tanti ad organizzarsi. A far presente l’ipotesi, il 24 aprile scorso, fu il celebre penalista di Milano Fabio Schembri, con un post su Fronte del Blog. E da allora l’ipotesi sta dilagando. – GUARDA
IL CODICE CIVILE
Scriveva il legale che il governo era sì legittimato a chiudere le attività per l’emergenza, ma contestualmente doveva obbligarsi a indennizzare gli imprenditori per quanto avevano perso. Invece, ad oggi, il governo ha detto loro di indebitarsi con le banche, con procedure talmente farraginose (fino a 19 documenti da presentare) e condizioni così improponibili (restituzione in sei anni con gli interessi) che secondo la Cgia di Mestre solo l’1% aveva chiesto i 25mila euro garantiti dallo Stato. Garantiti, ovviamente solo per l’erogazione, non certo per il rientro. Ecco cosa postava in proposito l’avvocato, in punta di diritto: «Nel nostro ordinamento, l’indennizzo o indennità è la somma che viene corrisposta a un soggetto come ristoro patrimoniale per il sacrificio di un suo diritto che non deriva da un fatto illecito, ma da un comportamento autorizzato o imposto dalla legge.
L’articolo 2045 del codice civile prevede che il danneggiato possa chiedere un’indennità la cui misura è rimessa all’equo apprezzamento del Giudice, nei confronti di chi abbia compiuto il fatto dannoso costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona che non è stato dallo stesso volontariamente causato né altrimenti evitabile
Classico esempio di indennizzo previsto dallo Stato è quello per pubblico interesse previsto dall’articolo 834 del codice civile.
Altre volte il termine indennizzo viene usato in modo improprio.
E’ il caso dell’indennizzo riconosciuto dallo Stato per le vittime dei reati intenzionali violenti (omicidio, violenza sessuale, lesione personale gravissima), in virtù dell’articolo 12 della Legge 122/16. Del resto, il bonus di euro 600 previsto dal Governo per alcune categorie di soggetti, seppur esiguo, costituisce un ristoro patrimoniale per il sacrificio imposto legittimamente al cittadino.
Il Governo non ha previsto lo stesso strumento per gli imprenditori. Se si vuole dare un senso al termine indennizzo utilizzato dalle norme citate, non potrà essere sottaciuta la ratio della norma che sottintende la responsabilità dello Stato per non essere riuscito a tutelare “a monte” il cittadino».
IL GIORNALE
Ad interessarsi subito al caso fu Il Giornale, che intervistò Schembri sull’argomento:
Milioni di imprenditori italiani potrebbero fare causa allo Stato. Lo sostiene il noto penalista di Milano Fabio Schembri sul magazine online FrontedelBlog… «Ci sono due articoli del codice civile: il 2045 prevede che il danneggiato possa chiedere un’indennità (la cui misura è rimessa all’equo apprezzamento del giudice) nei confronti di chi abbia compiuto il fatto dannoso costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, danno che non è stato dallo stesso volontariamente causato né altrimenti evitabile». E, forse non a caso, da allora è tutto un fiorire di richieste di indennizzi.
L’avvocato Domenico Musicco
Un altro noto avvocato, Domenico Musicco, presidente di Avisl (Associazione vittime incidenti stradali, sul lavoro e malasanità) annotava a proposito dell’ipotesi di far causa allo Stato: « La questione è stata ben messa in evidenza dal collega penalista Fabio Schembri: l’esecutivo ha sì il potere di chiudere un’attività per questioni di emergenza sanitaria, ma deve, in questo caso, prevedere un indennizzo per l’imprenditore cui vengono abbassate le saracinesce del locale. Altrimenti si è legittimati a far causa. Lo prevede espressamente l’articolo 2045 del codice civile». – GUARDA
L’avvocato Luciano Quarta
LA VERITÀ
E oggi uno dei più noti tributaristi milanesi, l’avvocato Luciano Quarta, penna di punta de La Verità sui temi di fisco e tasse, in un articolo intitolato L’idea di citare lo Stato per danni da «lockdown fa presente quanto sta accadendo nella Penisola: «Un pool di legali in Veneto ha già messo in cantiere una class action e l’avvocato Fabio Schembri, intervenuto sulla testata online Frontedelblog.it del giornalista investigativo Edoardo Montolli, ha dichiarato che ci sarebbero le condizioni intentare causa allo Stato. L’argomento non va sottovalutato: «La questione di possibili responsabilità civili dello Stato, anche rispetto a violazione di impegni internazionali ed europei, non è banale. Va analizzata con attenzione, ma l’idea non è affatto campata per aria», dice il professor Ruggiero Cafari Panico, ordinario di Istituzioni di diritto dell’Unione europea e di diritto del mercato unico e della concorrenza».
Clicca sull’immagine per ingrandirla
Manuel Montero
Tutti i libri di Manuel Montero