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Francesco Martelli: “Sui Navigli? Non ho visto nulla che potesse scatenare il pandemonio”

Francesco Martelli dà una sua versione sulla Darsena e i Navigli presi d'assalto

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Francesco Martelli, direttore della Cittadella degli Archivi di Milano, e la sua testimonianza controcorrente sugli affollati Navigli di Milano: “Ho visto gente, ma nemmeno un quarto di quella che ci vedo di solito. E tutti con le mascherine…”

 

 

Francesco Martelli, direttore della Cittadella degli Archivi di Milano, ma soprattutto, Eccellenza Cremasca da esportazione, ormai milanese d’adozione, giovedì scorso 7 maggio è passato proprio nei pressi dei Navigli, laddove ci sarebbe stato il grande ritrovo, secondo i mass media, di gente per fare anche l’aperitivo. Ecco la sua testimonianza controcorrente.

Io ieri (giovedì 7 maggio)  alla fatidica ora sono passato in Darsena (Navigli Milano) dopo più di due mesi. Ero in tuta (che non ho mai usato, ma adesso mi tocca perché se no sembra che sono a zonzo e non a fare sport) e mascherina, perché facevo finalmente dopo mesi i miei 5 km quotidiani di camminata.
Non mi sono fermato a bere nulla e nemmeno mi sono seduto a prendere il sole. Non ho però visto nulla che potesse scatenare il pandemonio di oggi contro chi stava lì. Ho visto gente, ma nemmeno un quarto di quella che ci vedo di solito. E tutti con le mascherine. Tranne alcuni che, essendoci i bar da asporto aperti, calavano la mascherina per bere, non al bar, quello che correttamente il barista gli aveva dato con tutte le misure previste. Non commento da tempo i mass media  perché ahimè non hanno più molta credibilità. Credo però che tutti dovremmo imparare a commentare quello che abbiamo visto coi nostri occhi, invece di scagliarci con rabbia a scannarci tra di noi sulla base di notizie che sono sempre ormai  distorte.

Così postò Francesco Martelli, libero pensatore, esteta, collezionista, intelligente provocatore illuminato, Gagà CremascoMilanese e appassionato d’arte, sulla sua pagina Facebook nei giorni scorsi. Ma non è che cerchiamo sempre il lupo per gridare allo scandalo e lo vediamo, il lupo, poi un po’ dappertutto? Mah …

 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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