Alba Parietti aveva raccontato di essersi ammalata di coronavirus il 9 marzo: è successo il finimondo sui social. In una bagarre che ora rischia di finire perfino in tribunale
Alba Parietti, Caterina Collovati e Selvaggia Lucarelli hanno scatenato una lite su web da quando la prima ha ammesso di essersi ammalata di coronavirus. Ci si è messo di mezzo Dagospia, che ha intuito come le cose si sarebbero potute evolvere. E poi è successo il finimondo. Ecco la cronistoria dell’incredibile vicenda. Che rischia di finire in tribunale, ma che certamente avrà un seguito in tv. A Carta Bianca, dove tutto è cominciato.
IL CASO – Alba aveva parlato a Carta Bianca di come si fosse ammalata il 9 marzo: febbre, mal di gola, sintomi scarsi. Ma per prudenza aveva deciso di mettersi in autoquarantena, non essendole possibile fare il tampone: “A 37,8° ho chiamato il medico e con la semplice tachipirina la febbre è sparita. All’epoca c’era il collasso degli ospedali in Lombardia e a una che aveva avuto due linee di febbre non davano retta nemmeno al telefono”. Solo più tardi aveva scoperto che in effetti, nonostante i sintomi durati un giorno, il suo era proprio coronavirus, come accertato dal test sierologico: “Ora posso salvare vite con il mio sangue”. – GUARDA
LA LITE CON CATERINA COLLOVATI – La vicenda si sarebbe potuta chiudere qui. Invece Caterina Collovati scrive a Dagospia una lettera in cui si dice “atterrita” dalle dichiarazioni della showgirl postata anche sul suo profilo Instagram, in cui appare molto contrariata. Dice di aver ascoltato “atterrita la favoletta della signora Alba Parietti, andata in onda a Cartabianca su Rai 3”. Il motivo di tanta paura? “Sono sconvolta, perché esattamente il giorno antecedente la comparsa dei sintomi di cui riferisce, ero con lei ed altri, presente alla trasmissione Mediaset, Live Non è la D’Urso. La signora Parietti racconta di aver avuto il giorno dopo, il 9 marzo, febbre, mal di gola, spossatezza e di aver deciso autonomamente di mettersi in quarantena comprendendo le difficoltà degli ospedali e degli ambulatori medici. Mi chiedo come mai, abbia omesso di avvertire da sola o tramite Mediaset, tutti coloro i quali la domenica 8 marzo, erano venuti in contatto con lei.
Se la memoria non mi tradisce si trattava della sottoscritta, di Gianluigi Nuzzi, Candida Morvillo, Carmelo Abbate, Mario Giordano, senza dimenticare trucco, parrucco e l’intero staff che a quell’epoca ancora circolava negli studi”.
BASTA LEZIONI –
Caterina non le manda a dire: “Le ricordo che ha compiuto un’azione molto grave, visto che esisteva l’obbligo di segnalare i casi e di mettere in allerta i contatti avuti. Parla di quarantena volontaria, chiusura in una stanza per evitare di infettare la domestica, salvo uscire molto rapidamente dalla camera, infilarsi il vestitino, e recarsi da Barbara D’Urso a Live il 22 marzo nemmeno allo scadere del 14 esimo giorno di clausura e il 29 marzo ancora. Ora, fortunatamente, a me non è successo nulla, agli altri non so, ma vorrei smetterla di sentire lezioni su come ci si comporta, sull’utilità della mascherina e su quanto sono stupidi gli italiani, tranne lei, ben inteso.
SI SENTE UNA VIROLOGA – Le accuse erano state precedute da una premessa piuttosto tagliente nei confronti di Alba: “D’un tratto si è scoperto che la Parietti rientra nel novero dei virologi di maggior spicco del Paese. Parla di anticorpi neutralizzanti, plasmaforesi con la naturalezza del medico che ha speso la propria vita in corsia, non nei salotti tv”.
LA GITA IN MONTAGNA – Dagospia ha annusato subito l’odore di lite e ci ha messo sopra un bel carico di suo, con una noticina tutto pepe: “Il 6-7 marzo, due giorni prima della partecipazione a “Live-Non è la D’Urso”, e tre giorni prima dell’apparire dei sintomi, Alba Parietti era a Courmayeur con Cristiano De André, sulle piste, nei rifugi e nei bar e ristoranti. Avrà avvertito gli avventori della nota località sciistica?”
NESSUNA STIMA – Chiamata in causa, la showgirl risponde per le rime: “Mi tocca mio malgrado di occuparmi di una persona per la quale non nutro nessuna stima”. Io mi sono ammalata inconsapevolmente, senza potere avere diagnosi come quasi tutti, nonostante le enormi attenzioni e precauzioni”.
LA SALA TRUCCO TESTIMONE – Dice di aver mantenuto le distanze, che nessuna norma imponeva la mascherina, ma che lei la usava: “Rompevo le scatole al mondo intero con disinfettanti, distanziamento e precauzioni.” E aggiunge: “Di questo mi e testimone anche la stessa Sala trucco, produzione, ufficio legale ecc… alla quale ho chiesto con insistenti messaggi e ottenuto con spirito enormemente collaborativo di avere materiale di protezione e prevenzione . Di questo sono testimoni la produzione, i colleghi degni di essere definiti tali da Candida Morvillo che viene citata senza essere stata interpellata a Nuzzi, ai microfonisti che non ho mai avvicinato come le ragazze della produzione da prima del 9 marzo. Ero al limite della paranoia. Io non mi sognerei mai di puntare il dito contro qualcuno che inconsapevolmente mi avesse contagiato perche per alcune persone sono state tragedie , immense e totalmente involontarie. A tutti può essere capitato di sottovalutare problema , nessuno fino all’8 usava adeguatamente protezioni. Non c’erano. Nessuno si metteva in quarantena per un raffreddore. Io sì”.
IL CORONAVIRUS? DURATO UN GIORNO – E poi spiega che la sua malattia è praticamente volata via in un attimo. La febbre è durata appena 24 ore: “Ho avuto poche linee di febbre , un giorno, ho fatto auto isolamento volontario e ho mantenuto dopo distanziamento sociale e tutto cio che potevo, infatti i miei piu stretti collaboratori non sono stati contagiati nonostante la convivenza”.
UNA DONNA CHE DICE CATTIVERIE – E in chiusura morde la collega televisiva con frasi pesantissime: “Nel caso specifico della signora Collovati mi limito a dire che da lei il distanziamento l’ho praticato molto prima del corona virus perche la ritengo una persona insopportabile , cattiva d’animo e poco intelligente. Quindi escludo con lei qualsiasi contagio possibile. Detto questo ho fatto 14 giorni di isolamento volontario per un sintomo, di un giorno che chiunque avrebbe sottovalutato e non dichiarato. Fine della questione che la qualifica per quello che e sempre stata. Una donna che vive dicendo cattiverie inutili”.
SECONDO ROUND
HO COLTO NEL SEGNO – Ma Caterina non molla l’osso. E torna a bussare al sito di Roberto D’Agostino, mostrandosi offesa: “Non mi sembra opportuno essere ricoperta di ingiurie, offese e insulti lesivi della mia immagine e dignità dalla signora Alba Parietti. Evidentemente le mie parole hanno colpito nel segno. Ho semplicemente sottolineato l’omissione della segnalazione che mi pareva doverosa e mi riguardava”.
DISTANZA SIDERALE – E aggiunge: “Se Alba Parietti fosse stata una persona civile come dichiara di essere, avrebbe certamente saputo come comportarsi. Quanto alle distanze dalla sottoscritta, sono siderali e questo per me è motivo di orgoglio: non essere stimata dalla signora Parietti è una medaglia che mi appunto fieramente sul petto”. Poi chiude con un post scriptum al veleno: “Decida era febbriciattola o Covid? come ci ha raccontato ieri sera”. Sarà finita qui?
TERZO ROUND
L’ARTICOLO SOSPETTOSO – Nemmeno per idea. Il caso si è presto ingrossato, con un articolo firmato “redazione” su Tpi, il quotidiano online dove responsabile delle cronache è Selvaggia Lucarelli: “Non c’è evento su cui Alba Parietti non abbia qualcosa da dire o su cui abbia un’esperienza da raccontare a telecamere accese” attacca il testo, accusando Carta Bianca di non aver verificato il racconto di Alba sulla malattia. Per poi metterne in dubbio ogni parola: “La Parietti infatti ha affermato di essere stata terrorizzata fin da febbraio dal pericolo epidemia, ma a marzo, fino alla vigilia della chiusura del paese il 7, era a sciare a Courmayeur con gli amici. Le numerose foto postate sulla sua pagina senza mascherina lo confermano. In base al suo racconto, durante quella vacanza, se i sintomi sono apparsi il 9, lei era già infetta, quindi avrà (forse) infettato qualcun altro. Se fosse rimasta prudentemente a casa e dintorni come molti italiani in quei giorni in cui già c’erano contagiati e morti, non sarebbe accaduto. Ed era dunque (inconsapevolmente si presume) infetta anche l’8 marzo quando ha partecipato in studio a una puntata di Live- Non è la D’Urso. Guarda caso, i sintomi sono iniziati proprio il giorno dopo”. E ancora: “Afferma, dal 9, di aver fatto una quarantena di 14 giorni chiusa in camera ma il 22 marzo era già ospite di Barbara D’Urso in studio. Il 22 marzo, se la matematica non è un’opinione, sono 13 giorni dopo la comparsa dei sintomi che ha riferito, per cui non è stata 14 giorni chiusa in camera ma col sospetto di avere il virus è andata in tv, viaggiando e entrando in contatto con persone nello studio. Inoltre, la Parietti non lo sa, ma la quarantena non andrebbe fatta da quando compaiono i sintomi ma possibilmente da quando scompaiono del tutto. Inoltre è tornata in studio, in tv, il 29 marzo, senza aver fatto tamponi e di nuovo senza sapere se era contagiosa o no. Infine, in una foto Instagram del 10 marzo, quindi dopo un giorno dalla comparsa dei sintomi, chiede dove può andare a donare il sangue. Strano per una che da 24 ore pensa di avere il Covid. Ma lei si giustifica dicendo che “era per il futuro”. E infine: “Il 20 marzo posta un selfie e scrive: “La vita scorre ugualmente: un film, ginnastica in casa, tinta comprata al supermercato, piccola uscita di 5 minuti col cane, cuciniamo…”. Insomma, a 11 giorni dalla comparsa dei sintomi dice di stare bene e di uscire, non di essere chiusa in camera. E in effetti molti commentatori le ricordano che a marzo postava foto in cui usciva di casa”.
L’ATTACCO DI ALBA – Alba Parietti risponde da Instagram, attaccando Selvaggia Lucarelli: “La foto che ha pubblicato , non è nemmeno pubblicata in quelle date, (solita mistificazuine e voglia di perseguitarmi ), non c’entra con il periodo di autoquarantena e io non sono affatto uscita di casa. Ripeto sono stata 2 settimane chiusa in una stanza. Sally è uscita con il cane 5 minuti, io nel giardino di casa mia da sola , dopo qualche giorno , in casa mia ripeto, il resto del tempo chiusa, relegata sola in una stanza con sintomi ridicoli , senza febbre , subito dopo poche ore, ma comunque io non la incontravo, non incontravo nessuno. In casa con la mascherina tutti sempre . Infatti la mia colf ha 65 anni sta benone.. Mi accusa di non avere fatto il tampone , ma a chi l’avrebbero fatto con 37 e 6 per un giorno? Se me l’avessero fatto avrebbe detto che avevo privilegi che nessuno aveva”. Concludendo: “Insomma la Lucarelli e la Collovati sono perfettamente allineate nel cercare di infangarmi… E che lei me l’abbia giurata lo testimonia il suo accanimento che ci ha portato in tribunale . Per me testimoniano le persone , il mio comportamento testimoniato dal fatto che non ho infettato nessuno”.
QUARTO ROUND
LA TESTIMONE – Caso finalmente chiuso? Macchè. Entra il gioco la giornalista Candida Morvillo. Anche lei era in tv l’8 marzo con Alba Parietti. E ne fa un’accorata difesa, stavolta su Facebook: “Alba spiega che non ha avvisato nessuno perché ha scoperto di aver avuto il Covid solo un mese e mezzo dopo: il 9 ha avuto solo mezz’ora di febbre e nessuno le ha fatto il tampone. Insistere per ottenerlo le sembrava assurdo in quei giorni in cui tanti erano più gravi di lei. Si è limitata a chiudersi in casa per due settimane, in isolamento volontario, chiusa nella sua stanza, tanto che il figlio e la collaboratrice domestica che vivono con lei non si sono contagiati. Poi, due settimane fa è riuscita a fare un test sierologico scoprendo di essersi presa il Coronavirus ed essere ormai guarita da tempo. Darle dell’untrice, francamente, mi pare assai brutto. Anche perché ricordo benissimo quella sera dell’8 marzo: Alba era esagitata ed esasperata dalle scarse precauzioni che vedeva in giro. È arrivata già truccata per evitare contatti ravvicinati con le truccatrici (come me, fra l’altro), portava mascherina e guanti anche se non erano obbligatori e lo faceva da settimane (lo so perché l’avevo incontrata a Mediaset altre volte), era ossessiva nel mantenere le distanze, che già tutti tenevamo e anche andando oltre i protocolli aziendali che pure erano molto rigidi, e ci ha intrattenuto – a distanza – raccontando che era stata insultata da persone per strada che aveva ripreso perché si stavano assembrando. Era l’8 marzo, il lockdown cominciava quel giorno, molti non avevano ancora percezione del rigore che serviva per affrontare il virus, lei sì. E sì, come lei stessa qui ammette, sembrava paranoica nel raccomandarlo a tutti. Credo che nessuno in buona fede possa dire che entrasse nella pandemia a cuor leggero. Dopodiché, il 9 marzo nessuno parlava di asintomatici, nessuno poteva sapere che bastasse una linea di febbre per mezz’ora per essersi preso il Covid19”.
NON SI SCHERZA COI MORTI – In questa lite su web tra donne del giornalismo e della tv, tocca a Selvaggia Lucarelli rispondere via social. Cita prima una frase di Alba Parietti: “Avevo i sintomi. Sono stata chiusa in camera in quarantena dal 9 marzo per 14 giorni”. Poi attacca: “Peccato che il 18 raccontasse di essere andata al supermercato e di non uscire da una settimana, quindi dall’11. Il 22 era in tv, in studio. E non commenterò, dico solo che ognuno è libero di raccontare quello che vuole e la tv di credergli ( il problema non è credere al test ma alla storiella della quarantena in camera), ma qui ci sono migliaia di morti e una tragedia senza fine. C’è bisogno di rigore, onestà e sobrietà, non si può giocare”.
VIE LEGALI? –
E Alba reagisce. In un primo post fa presente come Bianca Berlinguer, conduttrice di Carta Bianca avesse “le mie analisi da quindici giorni del sierologico”. Particolare che taglia la testa al toro sulla malatta. E aggiunge: “Io e Bianca Berlinguer ci fidiamo e ci rispettiamo a vicenda . In ogni caso ho voluto io fornirle tutti i documenti. Che dite verrò bruciata viva ? Non ho nulla da rimproverarmi. Ne riparleremo da Bianca martedì prossimo”. Ma il caso non è ancora chiuso. In un successivo post la showgirl fa presenta che la foto che Selvaggia Lucarelli ha pubblicato sulla sua pagina risale al 16 aprile: “1 mese e 5 giorni dopo il mio unico giorno di febbre e fuori ovviamente dall’auto quarantena di due settimane ripeto volontaria… Ecco la grande autorevolezza e credibilità delle sue fonti, per altri accessibili anche ai più fessi. Solito lavoretto di mistificazione . Parlerò con il mio avvocato. Vediamo se possiamo farci in altre 4/5 cause inutili”. E conclude: “Lei cita morti e funerali , in modo sibillino , ma lei si accoda molto volentieri sempre e da sempre. Poi magari ti trascina in tribunale chiedendoti risarcimenti record. Anche quello fa cassa…e soprattutto le permette di esistere, male ma di esistere.La Berlinguer non solo ha verificato il racconto ma da ben 15 giorni aveva il risultato del mio sierologico e tutte le mie analisi complete del giorno prima al San Matteo che confermavano il precedente”. Non resta che attendere la prossima puntata.
Manuel Montero
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