Ganoona cantante, o meglio, cantautore, rapper (ma non solo), insegnante di canto, italo messicano curioso e appassionato … vive, scrive, pensa e lavora a Milano: “Non seguo il marketing, le stagioni nella stesura di un pezzo”
La sua musica è una combinazione di sonorità black, latin e hip-hop accompagnata, caratterizzata da liriche intense ed originali. Da qualche giorno è uscito BadVibes (Noize Hills Records), il suo ultimo singolo attualmente in rotazione radiofonica. E con lui, volentieri, in questi tempi di convivenza col (maledetto) Covid-19 abbiamo scambiato quattro chiacchiere.
Come va? Anche il vostro settore artistico rientra, purtroppo, tra quelli più colpiti dalla crisi economica causa emergenza sanitaria da Coronavirus…
Esattamente e … beh non è che esistano coperture o sostegni per noi, ma soprattutto per tutte quelle persone: fonici, collaboratori, tecnici audio, operai addetti ai concerti dal vivo e tante altre figure, ahinoi senza entrate.
E’ un periodo strano, chiuso per voi cantanti…
Non possiamo fare live, presentare in giro i nostri lavori, ma proviamo ugualmente ad andare avanti.
Dove stai passando la quarantena?
A Milano ove penso alla musica, scrivo e attraverso il web riesco a impartire lezioni di canto. Ma mi manca un casino la socialità, o meglio, la libertà. E’insomma un periodaccio, strano, assurdocon gente che non può andare all’ospedale a trovare amici e parenti ammalti. Manco i funerali si possono celebrare. La città è perlopiù chiusa. Pazzesco.
Hai per caso ascoltato voci interessanti in radio o su piattaforme musicali web?
Segnalo il rap di Irbis 37…
Potresti trarre ispirazione da queste giornate di isolamento da emergenza sanitaria?
Non credo, l’argomento tra l’altro è e sarà trattato ampiamente da altri colleghi. Il rischio è quello quindi di inflazionarlo, coi discografici che poi magari e giustamente si lamentano. Il troppo non va bene.
Cosa c’è nel tuo futuro?
Sicuramente un pezzo prima dell’estate e … appena si smuoverà la situazione generale e arriveranno ulteriori parziali o totali aperture torneremo a pensare al mio album, lavoro in cantiere, comunque in programma.
La canzone a cui stai lavorando avrà ritmi estivi?
Non seguo il marketing, le stagioni nella stesura di un pezzo. Nel mio Dna artistico tuttavia un’anima latina c’è.
Parliamo di “BadVibes”?
Ho preso spunti dal realismo, dalla quotidianità e ci ho messo un poco di magia, mixata a fantasia, emotività, stile fiabesco e una certa dose di sano underground.
E … ecco “BadVibes”, canzone UrbanPop o PopIndie fate voi che descrive il bisogno di tornare ad ascoltarci, noi che magari viviamo la nostra insicurezza ingabbiati in un lavoro che non ci stimola, attratti dallo smartphone eletto a rifugio.
Stefano Mauri