Anche a Crema si sta utilizzando il plasma iperimmune sperimentato a Pavia e Mantova. Nella città non capoluogo più colpita dal coronavirus (un morto ogni quattro contagi) sta dando risultati. Il radiologo Maurizio Borghetti: “Al momento è una cura efficace per i casi gravi”
La cura al plasma per gli ammalati pesanti di Covid – 19 è in fase di attuazione pure a Crema. Via social il dottor Maurizio Borghetti, ha detto la sua senza tanti giri di parole, in modo diretto, da buon romagnolo-lombardo, su una pratica terapeutica che sta dando, a quanto pare, risultati incoraggianti.
La fase sperimentale (approvata in Italia dall’Istituto Superiore della sanità) ha dimostrato ottimi risultati e certamente va continuata. Anche negli USA sta offrendo analoghi risultati. La procedura è nota da anni (utilizzata anche per Ebola ad es). Al momento è una cura efficace per i casi gravi, non una terapia di largo uso. I problemi sono la disponibilità (oggi anche buona, vista l’adesione alla donazione di sangue dei malati guariti, in riferimento agli attuali casi da poter trattare) e la compatibilità del plasma tra diversi individui, tant’è che si sta cercando di isolare le sole IgG (anticorpi), in modo da evitare le incompatibilità delle restanti sostanze contenute nel plasma. Spero essere stato chiaro …
Così postò sulla sua pagina Facebook nei giorni scorsi il DocRock Maurizio Borghetti, medico radiologo presso l’ospedale Maggiore di Crema, in merito alla cura al plasma per gli ammalati di Coronavirus.