La sperimentazione del plasma iperimmune, tecnica antica, a Pavia e Mantova, sta dando clamorosi risultati. Ma in pochi ne parlano. Ecco cosa dice il primario di pneumologia di Mantova Giuseppe Dedonno
A Mantova non si muore di coronavirus da un mese. Lì e al San Matteo di Pavia è in corso la sperimentazione del plasma ipeimmune, ovvero quello donato dalle persone guarite dal covid-19.
Il primario di pneumologia dell’ospedale di Mantova, Giuseppe Dedonno, spiega a Radio Radio, nel video qui sopra, come tutti coloro che ha sottoposto a cura con il plasma iperimmune siano guariti. E ora si apprestano a pubblicare i dati scientifici: «Quello che posso anticipare è che la percezione sui dati di Mantova è che l’outcome primario che riguarda il tasso di mortalità è stato raggiunto, cioè non abbiamo avuto nessun caso di mortalità per quanto riguarda i pazienti arruolati nel protocollo».
La tecnica è la stessa che ha permesso di salvare Pamela Vincenzi e la bimba di cui è incinta, un caso al momento unico al mondo: «Noi stiamo utilizzando una metodica che non è nuova, già utilizzata in occasione della spagnola con buoni risultati, ma è sicura perchè non abbiamo riscontrato situazioni avverse, effetti collaterali o nuove mortalità».
Il plasma, stando ai risultati, va trasfuso entro dieci giorni, prima che i polmoni siano definitivamente compromessi. La strada a questo tipo di terapia, che non presenta effetti collaterali o avversi, era stata aperta dalle sperimentazioni cinesi, che però si erano fermati dopo 12 casi. A Pavia e Mantova invece si è andati avanti, in una forma più articolata. Tanto che, spiega il medico nell’intervista radiofonica «In questo momento sono stati aperti nel mondo 50 progetti sul plasma. Abbiamo aperto una strada, aperta per prima dai cinesi che però si erano arenati dopo 12 casi. Noi abbiamo fatto un lavoro più articolato ed è servito come base per avviare nuove sperimentazioni. Molti centri italiani si stanno muovendo e hanno chiesto il nostro protocollo. E’ stato avviato un circolo virtuosissimo. A Mantova abbiamo 7-8 donatori al giorno grazie ad una buona campagna mediatica, anche attraverso Avis. Abbiamo ormai una banca del plasma e siamo riusciti ad aiutare anche altri centri. Da diverse località d’Italia stanno organizzando dei pullman per venire a donare il plasma. Fino a quindici minuti fa ho ricevuto telefonate da Torino, Vicenza, Ferrara, Bologna di persone che vogliono venire a Mantova a donare il plasma perchè nelle loro città non è attivo un protocollo di ricerca».
Il coronavirus, grazie a questo trattamento, sparisce in un periodo che va dalle 2 alle 48 ore. E potrebbe essere davvero la svolta. Proprio oggi la Regione Lombardia ha così pubblicato un video in cui illustra gli incoraggianti risultati del San Matteo di Pavia:
Manuel Montero
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