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Il radiologo Maurizio Borghetti: “Se avete sintomi da coronavirus, non aspettate e chiamate subito”

Intervista al medico in trincea a Crema contro il covid-19

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A Fronte del Blog, il radiologo cremasco Maurizio Borghetti illustra la situazione attuale del coronavirus. E si mostra ottimista: “Il virus fatica a infettare, prima non era così. Ma tutte le forme virali agiscono in questo modo, vivono di picchi: colpiscono duro, per poi allentare la morsa”. Ma lancia un appello: ” Mi raccomando, coprirsi con la mascherina è utilissimo: la via principale di contagio è rappresentata dalle goccioline trasmissibili per via respiratoria”

 

Di Stefano Mauri

Maurizio Borghetti, medico radiologo, oltre a essere in trincea per combattere il virus nell’ospedale Maggiore di Crema, da settimane , attraverso il web e i media tradizionali si sbatte per sottolineare, l’importanza squarciante, immediata, della Tac nel diagnosticare il Covid-19 e, i primi segnali incoraggianti sul fatto che l’epidemia stia rallentando la gravità del suo raggio d’azione.

E a quanto pare adesso, qualche collega medico inizia a dargli retta. Un mese fa invece, allorquando giustamente l’attenzione nazionale era verso Bergamo e Brescia, Borghetti, via social segnalò come la provincia di Cremona, in proporzione al numero degli abitanti, era tra le realtà europee più colpite dal Coronavirus. E in questi giorni di avvio della Fase 2, col Borghetti nazionalpopolare, volentieri abbiamo scambiato quattro parole.

Come vanno le cose?

Meglio e le nuove Tac positive, vale a dire quelle che evidenziano subito anomalie sinistre o la patologia avanzata, sono in netto calo da due settimane. Capita invece di diagnosticare il Coronavirus a gente da giorni, troppi, alle prese con problemi. A tal proposito rivolgo nuovamente l’appello di non aspettare l’ultimo momento, qualora si sia alle prese coi sintomi classici del Covid, ma di rivolgersi alle autorità competenti subito.

Sei insomma ottimista …

Ottimismo, attenzione, interazione tra medicina di base e ospedaliera, consapevolezza e… Tac con tempismo restano, al momento, gli ingredienti migliori per vivere il periodo della ripartenza, anzi, della convivenza col “Corona”. E non si dimentichi che all’alba di maggio, pur privi del’immunità di gregge … tra immunizzati, vale a dire soggetti che sono guariti o che hanno sviluppato gli anticorpi ammalandosi e guarendo senza manco accorgersene,  oppure infettandosi senza ammalarsi, le mascherine da indossare e un certo distanziamento siamo informati, determinati ad affrontare l’attualità quotidiana. Mi raccomando, coprirsi con la mascherina è utilissimo: la via principale di contagio è rappresentata dalle goccioline trasmissibili per via respiratoria.

E dati alla mano dalle Tac confermi in sostanza la minor incisività nella curva epidemica…

Il virus fatica a infettare, prima non era così. Ma tutte le forme virali agiscono in questo modo, vivono di picchi: colpiscono duro, per poi allentare la morsa.  

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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