Il sacerdote cremasco, che si muove nella città non capoluogo più colpita dal coronavirus, racconta come riesce a esercitare le sue funzioni tra divieti, contagi e paure
Don Lorenzo Roncali, sacerdote cremasco, parroco della parrocchia di San Bernardino di Crema, quartiere rivitalizzato dall’avvento del sacerdote social, Rock, sociale e tra la gente, dice che per affrontare l’impossibilità, causa emergenza sanitaria, di celebrare la Santa Messa, beh bisogna andare oltre, sfruttare la tecnologia e inventarsi qualcosa, proprio come fa lui da settimane tra messe on line, gruppi whatsapp, e perfino benedizioni volanti in auto, e dal campanile della sua chiesa.
Anche se, racconta all’Ansa: “Ai fedeli manca l’eucarestia, io un po’ mi sento defraudato per non poterli incontrare dal vivo, ma dobbiamo rispettare le leggi e creare qualcosa di nuovo . Secondo me si sta riscoprendo di più la dimensione di una chiesa più domestica, famigliare, che non è del tutto sbagliata. Certo, non può essere l’unica dimensione”.
Stefano Mauri